PALERMO. Cresce senza sosta l'esercito dei disoccupati a Palermo. Un aumento del 20 per cento di domande di disoccupazione in più rispetto all'anno precedente è la testimonianza di un 2013 tutt'altro che positivo per la città. Anche il 2014 sembra confermare gli effetti della forte crisi economica: 3 mila e 600 le richieste pervenute all'Inps negli uffici palermitani, compresi quelli distaccati in Provincia. Meno numerose, invece, le richieste di disoccupazione del settore edile: «Nessun segnale positivo - precisano dall'Istituto - Piuttosto sintomo di un'edilizia stagnante».
A guardare i dati forniti dall'Inps di via Laurana, il quadro della situazione socio-economica della città non è affatto rassicurante: la gente che perde il lavoro è sempre di più. Dalle 20 mila e 500 domande di disoccupazione ordinaria del 2012, si è passati alle oltre 25 mila del 2013: circa il 20 per cento in più in un solo anno. «Anche nel 2014 il trend si conferma in crescita - spiega Mariano Cangialosi, responsabile della Comunicazione dell'Inps Sicilia, intervenuto ieri mattina a Ditelo a Rgs -. Tendenzialmente si registra nei primi due mesi dell'anno un aumento: 3 mila e 600 le nuove domande da inizio anno fino a metà febbraio. E consideriamo che ci sono gruppi di lavoratori in cassa integrazione, i quali, senza un'alternativa occupazionale, si trasformeranno in nuovi disoccupati».
Ad aumentare, secondo i dati dell'Istituto di previdenza, sono soprattutto le pratiche Aspi (Assicurazione sociale per l'impiego), prima della riforma le cosiddette disoccupazioni ordinarie, che riguardano quei lavoratori che hanno comunque svolto un lavoro per un periodo piuttosto lungo; come chi, per fare un esempio, aveva un contratto a tempo indeterminato. In soldoni, «Più richieste di Aspi - spiega Cangialosi - sono il segnale che a perdere il lavoro non è solo chi ha un contratto a breve termine o stagionale, poi non rinnovato, ma anche quei lavoratori che avevano un'occupazione più stabile e duratura». I licenziamenti, inoltre, hanno raggiunto tutti i settori, anche se a soffrire sono soprattutto piccoli commercianti e artigiani. «Basta fare un giro per via Roma o corso Olivuzza ed è ben visibile la chiusura delle piccole botteghe», racconta Cangialosi. Anche l'edilizia non è da meno. «Una diminuzione di domande di disoccupazione dei lavoratori edili ma questo non significa che l'edilizia è in buona salute, anzi - avverte Cangialosi - non ci sono disoccupati perché non si sono assunti operai, dunque non ci sono stati nemmeno nuovi cantieri da avviare. L'edilizia piuttosto è stagnante».
Disoccupazione, boom di domande a Palermo all’Inps: in un anno quasi 5 mila in più
Nel 2013 cresciute del 20%, raggiungendo quota 25 mila. Diminuite quelle nel comparto edile. L’istituto spiega: «segnale positivo? No, sintomo di un settore stagnante»
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