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Caos rifiuti a Capodanno, 157 indagati a Palermo

PALERMO. Interruzione di pubblico servizio e inquinamento ambientale. Sono questi i reati contestati a 157 dipendenti della Rap per l’emergenza rifiuti che scoppiò a Palermo nei giorni a cavallo fra la fine del 2013 e l’inizio di quest’anno.
Secondo i magistrati e gli investigatori del Noe dei carabinieri, come ricostruito dal Giornale di Sicilia oggi in edicola, i lavoratori, in quei giorni, avrebbero messo in piedi un sistema per mandare in tilt il sistema di raccolta della spazzatura in città.
Richiesti permessi per volontariato, per ragioni sindacali, per potere donare il sangue, per malattia. Insomma, una serie di ragioni che gli inquirenti oggi bollano come “pretestuose” e che ha fatto scattare l’iscrizione nel registro degli indagati. “Lasciare la città sporca – si legge sul Giornale di Sicilia - farebbe comodo e nasconderebbe interessi ancora tutti da chiarire”.

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