PALERMO. Quattro persone sono state arrestate tra Palermo e Monreale per aver aver rubato gasolio dalle vetture delle loro ditte. Nel capoluogo sono finiti in manette Lorenzo Tarantino, 59 anni, dipendente della Rap, responsabile del reato di peculato e interruzione di pubblico servizio, Rosario Vitellaro, 52 anni, e Rosario Spataro, 58 anni, gli ultimi due ritenuti entrambi responsabili in concorso del reato di furto aggravato e di ricettazione. I poliziotti hanno notato Tarantino allontanarsi dal suo luogo di lavoro a bordo di un autocompattatore della Rap per arrivare in un’area privata di via Emanuele Paternò, limitrofa ai quartieri Brancaccio e Guadagna. Gli agenti, incuriositi dalla presenza di quel mezzo per la raccolta rifiuti in un orario piuttosto insolito, hanno deciso di scrutarne i movimenti, adoperando tutti gli accorgimenti possibili per celare la loro presenza. E’ stato così che poco dopo, i poliziotti, fermi a dovuta distanza, hanno visto il dipendente della Rap fermarsi dinnanzi ad un’officina e, come una scena da copione, già ripetuta più volte, due uomini, identificati successivamente come il titolare e il dipendente dell’officina di riparazione auto, che si avvicinavano con un aspiratore rudimentale ed un bidone per "aspirare" la benzina.
Il presidente della Rap Sergio Marino si congratula con la Polizia di Stato per avere colto in flagranza di reato tre dipendenti Rap che si accingevano a rubare carburante dai mezzi aziendali. Il Consiglio di amministrazione dell'azienda si costituirà parte civile ed
adotterà tutti i provvedimenti disciplinari del caso «senza effettuare sconti alcuno constatato che non è l'unico episodio accaduto in azienda». «Questi vergognosi ed isolati casi - dice Marino - offendono e mettono in cattiva luce la stragrande maggioranza dei dipendenti che lavora con serietà».
A Monreale Santo Pipitone, 54 anni, dipendente dell'Ato-Pa 2, è stato arrestato dopo essere stato notato da una pattuglia dei carabinieri fermarsi in autostrada, all'altezza di Campofelice, di ritorno dalla discarica di Mazzarà Sant'Andrea (in provincia di Messina), munito di una pompa e due taniche, per aspirare il carburante dal serbatoio dopo aver forzato il galleggiante posto nella tanica di contenimento.