Palermo

Venerdì 15 Novembre 2024

Blitz a Falsomiele, lo smaltimento abusivo costava 250 euro al giorno

PALERMO. Ecco una scheda sulla ditta Ribaudo secondo la ricostruzione dei carabinieri. L’impresa Individuale “Ribaudo Salvatore” viene regolarmente registrata quale ditta di movimento terra e demolizione edifici nel 1988 e, solo nel 2001, viene iscritta all’albo dei Trasportatori dei rifiuti della Provincia di Palermo, accreditandosi per la raccolta ed il trasporto di rifiuti non pericolosi.
Secondo le leggi italiane tali rifiuti avrebbero dovuto essere dalla ditta raccolti e conferiti, per il trattamento ed il successivo smaltimento, presso impianti autorizzati che avrebbero dovuto, a loro volta, accettare e timbrare gli appositi formulari volti al controllo della tracciabilità dei rifiuti trasportati.
Dal 2001 ad oggi, secondo i Modelli Unici di Dichiarazione ambientale, depositati dalla ditta presso il competente ufficio del catasto dei rifiuti, l’attività di trasporto dei rifiuti risulterebbe effettuata unicamente nell’ambito dell’esercizio gestionale del 2009. Le indagini hanno invece dimostrato come, nel 2012 e nel 2013, la ditta fosse altamente attiva in questo particolare mercato ed avesse relegato l’attività di movimento terra e demolizione ad un ruolo residuale, se non di copertura formale, per quello estremamente più redditizio di smaltimento di ogni tipo di rifiuti. Di fatto, anche grazie ai sequestri portati a compimento, si è dimostrato come la moltitudine dei trasporti di ogni tipo di rifiuto fosse coperta attraverso la redazione, svolta a cura della dipendente Veronica Ribaudo (nonché figlia del titolare), di false attestazioni documentali che indicavano prestazioni differenti rispetto a quelle realmente fornite (normalmente si riferivano alla movimentazione di sabbia).
Le intercettazioni telefoniche effettuate hanno comprovato come il titolare, collaborato nella gestione dell’impresa dal figlio Claudio e fedelmente coadiuvato dal dipendente Francesco Ginex, sia stato in grado di sovrintendere ad una fitta rete di clienti ai quali ha fornito, con conferimenti a cadenza giornaliera al costo medio di 250 euro a trasporto, servizi incontrollati di smaltimento e riciclaggio di rifiuti anche pericolosi con un devastante impatto ambientale e una preoccupante indifferenza per la salute pubblica.

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