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Amianto e mercurio fra gli agrumeti Palermo, blitz a Falsomiele: 2 arresti

PALERMO. All'alba i carabinieri di Palermo hanno eseguito 4 misure cautelari 4 misure cautelari (due ordinanze di custodia cautelare in carcere, una ordinanza agli arresti domiciliari e un divieto di dimora nel Comune di Palermo), su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Ai destinatari delle misure sono contestati la realizzazione di una discarica non autorizzata in città, a poche centinaia di metri dalle abitazioni, priva di qualsiasi protezione per il terreno, nonché la gestione abusiva, il deposito e l’abbandono incontrollato di rifiuti, pericolosi e non, tra cui amianto, mercurio ed anche cavallo, interrati sopra una falda acquifera che rifornisce i pozzi dei vicini terreni agricoli.
Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni aziendali per circa 1.000.000 di euro.
I provvedimenti sono stati eseguiti nei confronti di Salvatore Ribaudo, nato a Palermo il 20 luglio 1961 e il figlio Claudio, nato a Palermo il 30 giugno 1989, sottoposti a custodia cautelare in carcere; Francesco Ginex, nato a Palermo il 25 agosto 1967, agli arresti domiciliari; Veronica Ribaudo, nata a Palermo il 14 ottobre 1985, sottoposta alla misura cautelare del divieto di dimora.
Messo sotto sequestro il patrimonio aziendale dell’impresa individuale “Ribaudo Salvatore” che opera nel settore del movimento terra e trasporto dei rifiuti. Il valore dell’azienda, comprensivo di ben 16 mezzi di movimento terra, è di circa un milione di euro.
I reati contestati dalla Procura di Palermo sono la “realizzazione di una discarica non autorizzata priva di protezioni per il terreno, nonché gestione abusiva, deposito e abbandono incontrollato di rifiuti, pericolosi e non” in un’area rurale di oltre 4.000 metri quadrati immersa negli agrumeti a margine del quartiere Falsomiele, a poco meno di 300 metri dal centro abitato.
“Così come in alcune ben note realtà campane, anche a Palermo l’impatto ambientale di una sconsiderata gestione dei rifiuti ha provocato danni devastanti” scrivono i carabinieri. Le indagini hanno documentato, in appena 70 giorni, 58 episodi di smaltimento di ogni tipo di materiale: amianto, mercurio, eternit e persino un cavallo deceduto. “Sostanze pericolose – spiegano i carabinieri del comando di Piazza Verdi - selvaggiamente scaricate ed interrate sopra una falda acquifera che rifornisce i pozzi dei vicini terreni agricoli coltivati ad agrumi”.

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