MISILMERI. Morta da due anni e non ancora seppellita. Era una fredda mattina del dicembre 2011, quella in cui fu trovata morta Nike Favour Adekunle, una ragazza nigeriana di 21 anni. Il suo corpo era stato bruciato e gettato in una zona abbandonata alla periferia di Misilmeri, tra materiali di risulta, eternit, elettrodomestici e carcasse di animali. La scomparsa era stata denunciata al commissariato San Lorenzo a Palermo, perché Favour era una prostituta che «lavorava» nel Parco della Favorita. Qualche settimana dopo gli inquirenti arrestarono Giuseppe Pizzo, un operaio belmontese che, incastrato da prove schiaccianti, fu accusato dell'omicidio. All'inizio del 2013 Pizzo venne trovato impiccato nella sua cella in carcere. Dopo oltre due anni dalla macabra scoperta, però, Favour non ha ancora trovato una degna sepoltura su cui i familiari e gli amici nigeriani possano portare un fiore e recitare una preghiera. Giace ancora in una cella frigorifera dell'istituto di Medicina Legale del Policlinico di Palermo. Un fatto incredibile.
«A dicembre - racconta Nino Rocca, del Coordinamento anti-tratta - ci siamo recati al cimitero di Misilmeri per deporre un fiore sulla tomba di Favour e ricordare l'anniversario della barbara uccisione. Ma lì non sapevano nulla. E così abbiamo cercato di capire dove fosse stata sepolta. Di qui l'incredibile scoperta: Favour non è stata ancora seppellita. Pare che ci sia un balletto di responsabilità amministrative che non riusciamo a comprendere».
Sembra che il problema stia nella mancanza di un «nulla osta» al seppellimento, mai arrivato al Comune di Misilmeri, dove la ragazza dovrebbe essere sepolta. «All'istituto di Medicina legale assicurano - dice l'avvocato Francesco Crescimanno, che supporta legalmente le vittime di tratta - che il nulla osta al seppellimento viene allegato al mandato che la Procura dà al medico legale per eseguire l'autopsia, quindi come è possibile che non ci sia?».
Che non sia mai arrivato il nulla osta viene confermato dal commissario straordinario del Comune di Misilmeri, Alfio Pulvirenti, il quale assicura che «all'arrivo del nulla osta, siamo disponibili a trovare un loculo per ospitare la giovane nigeriana nel nostro cimitero». Dalla ricostruzione della vicenda, è chiaro che è saltato o manca del tutto un anello, determinante per permettere definitivamente di portare a conclusione una triste vicenda umana.
«Favour - racconta Nino Rocca - aveva cominciato a convivere con il suo promesso sposo. Era stata all'ambasciata nigeriana a Roma per preparare i documenti e sposare l'uomo che amava». Ma una mattina di dicembre di due anni fa qualcuno troncò brutalmente quel sogno. «Adesso si faccia di tutto per farla riposare in pace, per sempre, accompagnata dalla preghiera dei suoi amici».