PALERMO. Il pm Caterina Malagoli ha cercato di demolire, nell'udienza di oggi, le certezze dei periti del giudice che hanno analizzato Samuele Caruso, l'omicida di Carmela Petrucci, uccisa a ottobre dell'anno scorso. Anche oggi la sorella di Carmela, Lucia, era in aula a guardare in faccia l'assassino reo confesso.
Per i periti, lo psichiatra Alfonso Accursio e la psicologa Giovanna Manna, l'imputato era capace di intendere, ma non di volere. La sua volontà era dominata da pensieri paranoici, soggiogata dalla parte impulsiva ed esplosiva. Non ci fu premeditazione nel delitto.
Ma i rilievi posti dal pm e dal legale di parte civile della famiglia, l'avvocato Marina Cassarà, sono numerosi. Primo fra tutti il fatto di non basarsi su dati clinici appurati. Non ci sarebbero precedenti medici di questo tipo, secondo il pm.
L'udienza è stata rinviata a venerdì prossimo quando verranno sentiti i periti dell'accusa.
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