PALERMO. La quarta sezione della corte d'appello di Palermo ha assolto, ribaltando la sentenza di primo grado, Salvatore Randazzo, detto «razzatinta», accusato di tentativo di estorsione aggravata. L'uomo era stato denunciato dai titolari di una macelleria di Sferracavallo vittime di una serie di intimidazioni e danneggiamenti da parte del racket del pizzo. Il Tribunale lo aveva condannato a sei anni e mezzo. Secondo gli inquirenti, gli avvertimenti mafiosi iniziarono con un furto, poi ci fu il taglio dei cavi dell'energia elettrica che alimentavano la cella frigorifera della macelleria, infine l'incendio della saracinesca del locale, tra il 2009 e il 2010. La titolare ha raccontato di aver deciso di denunciare, quando ad aprile del 2010 trovò la colla nei lucchetti, segnale esplicito della «visita» degli estortori. Poi sarebbero cominciate le richieste più esplicite.
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