PALERMO. Dopo una seduta fiume, il Consiglio comunale di Palermo, all'alba, ha approvato all'unamità la manovra di assestamento di bilancio, che ammonta a circa 46 milioni di euro. Il provvedimento dà il via libera, tra l'altro, alla voce spese per investimenti, l'accensione di un mutuo da 7,5 mln per l'aumento del capitale sociale della Gesap, la società che gestisce l'aeroporto di Palermo, e annovera maggiori entrate per circa 4 mln, derivanti dalla riscossione di multe. Sala delle Lapidi ha dato l'ok anche a una decina gli emendamenti: in particolare uno presentato da consiglieri di maggioranza e opposizione ha stabilito di destinare il mutuo da 4,9 mln di euro, che la manovra individuava alla voce spese per investimenti, per il restauro dell'ex Collegio di San Basilio, da adibire a sede della Consulta delle culture, al rifacimento di alcuni tratti stradali, fognari e metanizzazione, inseriti nel piano annuale delle opere pubbliche.
Non sarà rinviata a marzo, come chiesto dai consiglieri del centrosinistra, la rata della Tares, la tassa sui rifiuti, che dovrà essere pagata entro il 15 dicembre. Il tributo, osserva la consigliera Antonella Monastra, «è il più alto d'Italia, aumentato del 31% nel 2013 e di un ulteriore 18% nel 2014. Le conseguenze di questo atteggiamento dell'amministrazione, sorda alle esigenze della città, saranno negative con solo per i cittadini ma per le stesse casse del Comune». Deluso anche il consigliere Rosario Filoramo (Pd): «Sono profondamente amareggiato per il voto contrario che gli esponenti del gruppo orlandiano presenti in consiglio hanno espresso contro la proposta presentata dalle tre forze politiche del centrosinistra Pd, Idv e Ora Palermo. Da tale voto contrario emerge in modo palese la gravissima approssimazioni da parte della giunta e della maggioranza orlandiana e la mancanza di conoscenza e distacco dalle difficoltà finanziarie che vivono le famiglie palermitane. Stesso discorso vale per la vergognosa marcia indietro degli orlandiani sulla richiesta di modificare il regolamento Imu, in modo da consentire le agevolazioni per le abitazioni concesse in comodato ai parenti in linea diretta. È stato grave sprecare un occasione come questa, offerta dalla legge nazionale 124 del 2013 che consente ai comuni di potere applicare tali agevolazioni accedendo ai finanziamenti compensativi previsti dalla legge stessa».
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