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Imprenditore ucciso a Palermo, uno dei fermati: "Mi violentò"

PALERMO. Lo avrebbe prima violentato e poi costretto a prostituirsi. Per questo Giuseppe Pollicino, 19 anni, fermato oggi dai carabinieri, avrebbe ucciso l'imprenditore Massimo Pandolfo, assassinato a Palermo il 25 aprile. Le fasi e il movente dell'omicidio sono state raccontate ai militari proprio da Pollicino che ha confessato il delitto. I carabinieri e la procura del Tribunale di minori stanno vagliando il coinvolgimento di un terzo ragazzo, minorenne, che avrebbe partecipato all'assassinio.

Pollicino ha spiegato agli inquirenti che il 25 aprile scorso, assieme a due complici, ha convinto Pandolfo ad andare in auto verso il teatro del Sole, luogo del delitto. Lì hanno cominciato a colpirlo con calci e pugni. L'uomo sarebbe poi riuscito a divincolarsi e a uscire dall'auto, ma gli assassini lo avrebbero nuovamente raggiunto, minacciandolo con un coltello e chiedendogli dei soldi. Alla risposta negativa di Pandolfo sono cominciate le coltellate. Più volte la vittima ha tentato di scappare ma i tre lo hanno continuato ad aggredire, passandosi il coltello e poi lo hanno finito con un grosso masso che gli ha fracassato il cranio. L'udienza di convalida del fermo si svolgerà domani.

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