Palermo

Venerdì 29 Novembre 2024

Droga, sgominata rete di trafficanti tra la Sicilia e il Sud America: 15 arresti

PALERMO. La droga partiva dal Perù, attraversava porti e aeroporti grazie a insospettabili corrieri e a sistemi di trasporto capaci di eludere anche i controlli più sofisticati, e alla fine sbarcava in Sicilia. Destinazione "Palermo bene". E col bene placito dei boss. Dopo una lunga indagine - correlata di arresti in flagranza e di sequestri - la polizia di Palermo ha smantellato una rete di spaccio capace di piazzare qualsiasi tipo di sostanza nel mercato cittadino e di importare anche grossi quantitativi di cocaina da Sud America. Sono 15 le persone individuate finora e alle quali, da questa notte, gli agenti della sezione Antidroga della Squadra mobile - conl’ausilio di unità cinofile e di un elicottero - stanno notificando un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della direzione distrettuale antimafia di Palermo.
Le accuse, per tutti, vanno dall'importazione in Italia al traffico e alla detenzione di sostanze stupefacenti. L'organizzazione, è stato accertato dagli investigatori, era capace di soddisfare qualsiasi richiesta e in particolare cocaina, eroina e hashish.
Alla regia, secondo l'accusa, c'era l'avvocato palermitano Memi Salvo, ritenuto vicino ai boss di Brancaccio Giuseppe e Filippo Graviano e già condannato a 4 anni e otto mesi per mafia e per avere aiutato la sorella dei due ergastolani (accusati tra l'altro delle stragi del '92 e del '93) a trasferire capitali mafiosi all'estero. Nel 2008, dopo avere presentato pubbliche scuse, Salvo riuscì ad iscriversi nuovamente all'ordine degli avvocati (quello di Locri) e riprese la professione.
L'operazione, denominata “Monòpoli”, ha consentito di ricostruire una fitta rete di spacciatori e corrieri composta sia da volti noti ma anche da insospettabili. Tra i destinatari del provvedimento, ci sono infatti pregiudicati per droga, recidivi con precedenti specifici e una serie di insospettabili corrieri scelti spesso proprio per la loro fedina penale immacolata. Che per l'organizzazione rappresentava una sorta di garanzia in più nel caso di controlli mirati. L’indagine, che gli uomini diretti dal vice questore aggiunto Stefano Sorrentino hanno condotto con il coordinamento del procuratore aggiunto Teresa Principato, oltre a disarticolare l’interoorganigramma, ha portato al sequestro di ingenti quantitativi di droga e ha evidenziato ancora una volta come sia forte, soprattutto negli ultimi anni, l'interessamento di Cosa nostra. Alcuni dei soggetti arrestati, i cui nomi saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa, in programma alle 11 nei locali della Questura, sono infatti legati alla criminalità organizzata e oltre ad avere contatti solidi con il Sud America e con importanti bande di narcotrafficanti, gestivano anche la fornitura di cocaina di altissima qualità destinata alla cosiddetta "Palermo bene". Coinvolti anche tre albanesi.

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