PALERMO. Angelo Porcello scontava la sua pena ai domiciliari in via Francesco Perez 6 a cinquanta metri in linea d'aria dalla farmacia in Corso Italia 170 di Giuseppina Jacona. Porcello è accusato di aver ucciso la donna. La via Perez è una piccola stradina perpendicolare al corso principale a cui si accede da una scala. Negli ultimi tempi Porcello, accusato dell'assassinio della donna, quel percorso lo ha fatto spesso visto che più volte è andato in farmacia a chiedere decine di euro.
Intanto, i familiari di Giuseppina Jacono, la farmacista uccisa ieri durante una rapina, hanno deciso di celebrare i funerali a Blufi (Pa). La donna originaria di Carini (Pa) non ha una sepoltura nel piccolo centro madonita. "Visto l'affetto e l'amore che abbiamo qui in paese per lei abbiamo chiesto ai familiari di potere dare l'ultimo saluto nella chiesa del paese - dice il sindaco Calogero Brucato - I funerali verranno celebrati dopo che la salma verrà riconsegnata alla famiglia alla fine dell'autopsia. Poi il corpo di Giuseppina riposerà nel cimitero di Carini". Il giorno del funerale sarà proclamato il lutto cittadino. Il Comune ha organizzato una fiaccolata per dire no alla violenza e ricordare la farmacista che si svolgerà fra una settimana.
In casa della farmacista c'erano 250 mila euro nascosti in due scatole di scarpe sopra un armadio. Erano forse questi soldi l'obiettivo di Angelo Porcello e Gandolfo Giampapa, arrestati dopo il delitto. I due erano anche riusciti a salire al primo piano della palazzina dove la vittima viveva, prima di fuggire, ma non hanno trovato le banconote. I carabinieri hanno scoperto nella camera da letto anche una corda sporca di sangue che sarebbe servita per legare la donna. Nell'abitazione di Porcello poi sono stati rinvenuti 14.760 euro in un altro nascondiglio nel bagno. I soldi sono stati sequestrati.
La farmacista aveva aiutato il suo assassino. Giuseppina Jacona, che in paese era stimata per la sua disponibilità, avrebbe in più occasioni consegnato denaro a Angelo Porcello, l'uomo che ieri sera l'ha sgozzata durante un tentativo di rapina. Lo ricorda il sindaco Calogero Brucato che aveva inserito Porcello in un progetto di reinserimento di soggetti "a rischio" e lo aveva impiegato in lavori di servizio civico.
Da questa occupazione l'uomo riusciva a ricavare un reddito di 450 euro al mese ma, ricorda il primo cittadino, era sempre alla ricerca di altro denaro. Tra le persone che a Blufi lo hanno sostenuto c'era anche la dottoressa Jacona. In precedenza Porcello, tornato in paese dopo una lunga detenzione per vari episodi criminali, era stato assunto, su interessamento del sindaco, in una struttura ricettiva di Petralia Soprana. Ma era stato sospettato di compiere piccoli furti e per questo era stato licenziato.
Tre mesi fa era stato di nuovo arrestato. Durante una perquisizione i carabinieri avevano trovato nella sua abitazione 13 cartucce calibro 12 e un cellulare rubato. Infastidito dal controllo, si era scagliato contro un militare che stava per scoprire le munizioni. Da qui anche l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Nel giudizio per direttissima era stato condannato a un anno e 8 mesi, pena che stava scontando agli arresti domiciliari.
Intanto, Porcello ha accusato un malore e per 12 ore è stato tenuto in osservazione all'ospedale di Petralia Sottana. La crisi d'ansia è stata poi superata e i medici lo hanno dimesso. Nel pomeriggio è stato trasferito dall'ospedale al carcere di Termini Imerese.