PALERMO. Cinque cadaveri, tra i quali quello di un bambino, incastrati tra le lamiere accartocciate di due auto; altri due passeggeri feriti. E' il bilancio dell' impatto tremendo provocato dallo scontro frontale tra una Ford e una Fiat Punto, avvenuto nel palermitano in un tratto di strada bagnata a causa della pioggia. Raccapricciante la scena che si è presentata ai carabinieri intervenuti sulla scorrimento veloce Palermo-Sciacca, poco prima del bivio per Giacalone. Tra le vittime dell'incidente anche un bambino di due anni, Alberto Titone, che è stato sbalzato sull'asfalto. Il fratellino di 4 anni, Vito si trova ricoverato nell' ospedale dei bambini di Palermo. Le sue condizioni non sono gravi. Il padre Giovanni, 40 anni, è in coma al trauma center di Villa Sofia. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare a lungo per estrarre i corpi dagli abitacoli delle vetture, sotto una pioggia ancora battente. Per tutto il pomeriggio, in entrambe le direzioni, il tratto di strada è stato chiuso al traffico. Sono intervenute anche le squadre dell'Anas. Le tre vittime che viaggiavano sulla Ford Focus insieme al piccolo di 2 anni e al padre, sono la madre Maria Luisa Mergola, di 25 anni, e Rosa Pilo, di 51 anni. Sulla Punto viaggiavano due anziani di Roccamena Maria Ciaccio, 71 anni, e il marito Rosario Lo Re, di 78.
La strada che collega Palermo con Sciacca ha fatto registrare una lunga scia di morti. Dodici le vittime nel solo 2013, contando anche le cinque di oggi. Una serie di incidenti che il 7 marzo innescò una manifestazione spontanea degli abitanti dei comuni collegati con la Palermo Sciacca che protestarono con un sit-in. L'ultimo incidente mortale in ordine di tempo risale al 23 settembre scorso, con due vittime e cinque feriti nello scontro tra tre auto avvenuto sempre nello stesso punto, all' altezza del bivio per Giacalone. La Palermo-Sciacca, definita 'La strada della Liberazione', fu inaugurata alla presenza dell'allora presidente della Camera Luciano Violante il 29 settembre 1997. Dalla sua progettazione alla realizzazione trascorsero 37 anni, segnati da attentati mafiosi, ritardi, inchieste giudiziarie: la strada attraversa le province di Palermo, Agrigento e Trapani e interessa 24 comuni della Valle del Belice e dello Jato, unisce la costa del Tirreno a quella del Canale di Sicilia.