PALERMO. Mandamenti mafiosi di Porta Nuova, Brancaccio e Mazzara del Vallo nuovo blitz con quattro arresti dei carabinieri. Nella rete è finite anche un uomo considerate legato alla criminalità organizzata napoletana.
In manette sono finite ANTONIO CIRESI, 70 anni; GASPARE DARDO, 57 anni; VINCENZO FERRO, 37 anni; CIRO NAPOLITANO, 29 anni. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, de riati di associazione per delinquere di tipo mafioso e traffico di stupefacenti. I provvedimenti scaturiscono dalle risultanze investigative che, nel corso del mese di luglio, hanno portato all’emissione di 26 fermi nell’ambito dell’operazione denominata Alexander che ha portato all’azzeramento del mandamento mafioso di Porta Nuova.
In particolare, nel provvedimento viene contestato il reato di associazione mafiosa a Ciresi, considerate personaggio di grossa caratura criminale, braccio destro del reggente del mandamento Alessandro D’Ambrogio, nonché reggente della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio. Ciresi, più noto come Zio Nino, affilato da vecchia data al Mandamento Mafioso di Porta Nuova, oltre a partecipare ai principali incontri con esponenti mafiosi di altri mandamenti, con Antonino Seranella si sarebbe occupato della riscossione dei proventi delle estorsioni e del mantenimento delle famiglie degli affiliati.
Altro personaggio destinatario del provvedimento restrittivo, con l’accusa di traffico di stupefacenti, è Vincenzo Ferro, detto Renzo. Affilato al mandamento mafioso di Brancaccio e più precisamente alla famiglia di corso dei Mille, aveva costanti rapporti con D’Ambrogio con il quale condivideva la gestione (importazione e successiva distribuzione) degli stupefacenti su gran parte del territorio cittadino ed in alcune province dell’isola. I suoi contatti con esponenti della criminalità organizzata partenopea facevano sì che D’Ambrogio si fidasse ciecamente di lui tanto da affidargli settimanalmente ingenti somme di denaro da investire nel mercato degli stupefacenti.
Dardo, noto come lo Zio Asparino, è accusato di traffico di droga, giocava un ruolo importante nell’acquisto di grossi quantitativi di stupefacenti e riusciva a mettere in contatto il gruppo dei palermitani con quello dei mazaresi. Dall’alleanza tra i due gruppi nasceva l’esigenza di creare un canale diretto per l’approvvigionamento di Cocaina e Hashish, affrancandosi quindi dal classico canale napoletano.
Infine il provvedimento restrittivo ha colpito anche Ciro Napolitano, campano di origine che avrebbe fatto giungere a Palermo svariati chilogrammi di cocaina.