Palermo

Venerdì 29 Novembre 2024

"No ai licenziamenti", 300 operai Gesip in corteo a Palermo

PALERMO. Circa 300 operai della Gesip spa e Gesip srl, secondo i sindacati, che per questa mattina hanno indetto una giornata di mobilitazione del personale delle società in liquidazione partecipate dal Comune di Palermo, sono partiti in corteo dagli uffici della Gesip, in piazzetta della Pace, diretti a palazzo delle Aquile.
La manifestazione è stata organizzata dalle organizzazioni dei lavoratori per dire no ai
licenziamenti dei circa 1700 dipendenti delle due aziende, che gestiscono servizi di pulizia, custodia e manutenzione del verde in città. L'11 ottobre scorso, infatti, i liquidatori di Gesip e Gesip srl, hanno avviato le procedure di mobilità per tutto personale.
In piazza ci sono bandiere dei sindacati, cartelli e striscioni. In uno c'èscritto «Il signor sindaco il vampiro lo sa fare, hai risanato le casse del Comune di Palermo con il sangue di 1800 famiglie dei lavoratori della Gesip». Dopo l'accordo raggiunto ad aprile tra ministero del Lavoro, Comune, Regione siciliana e sindacati, il 2 maggio scorso, gli operai di entrambe le aziende, sono rientrati in servizio per 20 ore settimanali.
«Con la promessa - dice Charlie Biandolillo della Rsa Filcam Cgil - che il Comune avrebbe avviato un piano di riordino delle partecipate, facendo transitare tutti i nelle altre aziende, con il meccanismo della mobilità orizzontale e assicurando lavoro a tempo pieno per tutti dal primo gennaio 2014. Oggi, invece, l'unica certezza che abbiamo sono le lettere di licenziamento e la mobilità; il che significa che dal 31 dicembre resteremo senza lavoro e la città senza servizi».
«Chiediamo - prosegue il sindacalista - la revoca delle procedure di licenziamento, il rientro il servizio di tutti i lavoratori full time e diciamo no all'operazione spezzatino
che vuole avviare il sindaco, mettendo parte del personale in cassa integrazione e altri al lavoro ad orario ridotto».
Il corteo sfilerà per le vie del centro città, percorrendo via Emerico Amari, Ruggero Settimo e Maqueda, fino alla sede del municipio.

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