Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Palermo, a piedi sul Cassaro: il Comune tira il freno

L’obiettivo è presentare all’Unesco i gioielli d’arte arabo-normanni protetti dallo smog

PALERMO. Naufragata prima di diventare isola. Corso Vittorio Emanuele non sarà pedonalizzato, almeno fino all'approvazione del Piano urbano del traffico (Put). Ad annunciarlo ieri mattina a Ditelo a Rgs, l'assessore comunale alla Città storica, Agata Bazzi: «Corso Vittorio Emanuele momentaneamente non diventerà isola pedonale e non possiamo dire che lo diventerà a tutti gli effetti in un secondo momento. La cosa certa è che il Put prevede che corso Vittorio Emanuele sia a traffico limitato, cioè aperto ai mezzi pubblici, alle auto di servizio, come quelle dei carabinieri, della polizia o della guarda di finanza e ai mezzi di emergenza e di soccorso. Per godere della cultura che offre, il centro storico va chiuso alle auto».


Ma i motivi della chiusura “parziale” di corso Vittorio Emanuele, che avverrà con l'approvazione del Put, sono anche altri. L'amministrazione, infatti, intende far diventare i beni culturali arabo-normanni del centro storico, tra cui la Cattedrale, patrimonio dell'Unesco. Per farlo, però, deve tutelarli da tutti quegli agenti che ne provocano il deterioramento. E il nemico numero uno dei monumenti è proprio l'inquinamento provocato dai tubi di scarico. Lo smog tende ad annerire e a corrodere i «gioielli d'arte». A provarlo anche gli interventi di restauro che, in questi mesi, il settore Citta storica, ha svolto su alcuni monumenti del centro. «Stiamo cercando di far diventare patrimonio dell'Unesco, i monumenti arabo-normanni di Palermo - afferma l'assessore Bazzi -. Ma l'Unesco non valuta i beni in sé, analizza anche il modo in cui il Comune li tutela, quindi dobbiamo eliminare tutti quei fattori che li aggrediscono. Tra questi, uno degli agenti che provoca il degrado delle strutture storiche è proprio il traffico. Allora per garantire i monumenti soprattutto il più importante della città, cioè la Cattedrale, bisogna chiudere ai mezzi di trasporto privati corso Vittorio Emanuele».


Intanto, però, i residenti e i commercianti di corso Vittorio Emanuele sono preoccupati delle conseguenze negative che potrebbe provocare la chiusura al traffico. «Se la pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele è eseguita come nelle altre aree del centro storico - racconta Giovanna Analdi, residente e commerciante di corso Vittorio Emanuele - noi subiremo un notevole calo delle vendite, come quando abbiamo vissuto la chiusura al traffico nel periodo natalizio». Anche in piazza San Domenico, dopo i disordini avvenuti nei giorni scorsi, i commercianti non vogliono la pedonalizzazione e chiedono un incontro con l'amministrazione. A spiegarlo il vicepresidente della prima circoscrizione, Ottavio Zacco: «I commercianti di piazza San Domenico chiedono di essere ascoltati dal Comune, poiché l'ordinanza di pedonalizzazione sta creando loro dei disagi. Ad esempio, non è prevista un'area di carico e scarico merci e spesso i prodotti destinati alle macellerie della Vuccira vengono scaricati in via Roma. Inoltre chiedono l'apertura di un piccolo passaggio che colleghi piazza San Domenico alla Cala. Ma ancora l'amministrazione non li ha ascoltati».

Caricamento commenti

Commenta la notizia