PALERMO. Il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, in visita a Palermo in occasione della commemorazione dell'omicidio di Rocco Chinnici, assassinato per mano della mafia nel 1983, ha deposto una corona di fiori in via Pipitone Federico, dove il magistrato fu ucciso assieme ai carabinieri Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta e al portiere dello stabile Stefano Li Sacchi. «È un ricordo di una persona che ha sacrificato la propria vita coscientemente - ha commentato il misitro della Giustizia - perchè sapeva il rischio a cui andava incontro e aveva chiarissimo il tipo di pericolo a cui si esponeva. Però è un uomo che ha dato tutto se stesso per il Paese, ma non lo ha fatto invano». Alla cerimonia hanno partecipato anche il questore Nicola Zito, il procuratore di Palermo Francesco Messineo, il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone e il presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli. Un messaggio di cordoglio alla signora Caterina Chinnici e ai familiari delle vittime arriva anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che, come rende noto un comunicato del Quirinale, rinnova «il sentimento di riconoscenza di tutti gli italiani e suo personale». Il metodo investigativo indicato da Rocco Chinnici, aggiunge il capo dello Stato, si è rivelato un «efficace strumento» di lotta alla mafia, portando a «successi insperati». «Con l'uccisione di Rocco Chinnici - afferma ancora Napolitano - la mafia si proponeva di decapitare l'Ufficio istruzione del Tribunale di Palermo, che sotto la sua direzione stava iniziando ad affrontare unitariamente quel fenomeno criminale, cogliendo rapporti e collegamenti che condussero in seguito ad individuare autori e cause di efferati delitti rimasti fino allora impuniti e di comprendere la complessa realtà di Cosa Nostra. Consapevole dell'altissimo rischio personale connesso al rigoroso impegno nella lotta alla criminalità organizzata, seppe trasmettere le sue intuizioni ai collaboratori, che ne raccolsero il testimone. Il metodo investigativo indicato da Rocco Chinnici si è poi rivelato efficace strumento di contrasto alla criminalità organizzata e ha consentito di raccogliere successi insperati nella lotta alle associazioni mafiose. Nel ricordo della tensione morale che ha connotato l'attività di suo padre, sono vicino a lei, ai suoi fratelli e ai famigliari delle altre vittime della strage».