PALERMO. Un sequestro di beni riconducibili alla mafia, dal valore complessivo di oltre 40 milioni di euro, è stato eseguito dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo.
L'operazione arriva dopo aver dato esecuzione, lo scorso 3 luglio, a 26 fermi nei confronti di capi e gregari del mandamento mafioso palermitano di Porta Nuova e di affiliati ai mandamenti di Brancaccio e Mazzaral del Vallo, nonché alla Camorra.
Tra i beni sequestrati, anche l’azienda di macellazione e vendita di carne all’ingrosso, “Oinsicula", nel cui patrimonio aziendale, rientrano gli uffici amministrativi di Via Gallo 46 a Palermo, un unità operativa in via Stazzone sempre a Palermo, una seconda unità operativa a Mezzojuso ed un immobile ubicato nel comune di San Gavino Monreale, in Sardegna.
Va ricordato che l’area di Mezzojuso, che si occupa dell’allevamento, macellazione e successiva vendita all’ingrosso di ovini, suini e bovini, conta su una forza lavoro di 55 dipendenti, rappresentando di fatto una delle più grandi presenti sul territorio siciliano, con un valore di circa 30 milioni di euro.
L’azienda è riconducibile a Antonino Ciresi, arrestato lo scorso aprile perchè ritenuto responsabile dell’estorsione allo chef Natale Giunta e denunciato nell’ambito dell’operazione Alexander in quanto considerato reggente della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio.
Seppur fittiziamente intestata a terze persone è stato lo stesso boss, nel corso dei suoi colloqui in carcere con i familiari, a svelare il fatto che proprio lui ne fosse il reale proprietario.
Sequestrati anche il pub Day Just di via Nino Bixio, un gommone modello Led 33 e un’imbarcazione modello Saver 330 sport, una Minicooper Country man e un acquascooter.
Beni, questi, appartenenti a Antonino Seranella, braccio destro di Alessandro D’Ambrogio, formalmente dipendente della Sicil Trinacria Onlus, società fornitrice di servizi partecipata della Regione Siciliana, ma di fatto nullafacente.
Ancora, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo hanno messo i sigilli anche alla società denominata Trioil S.r.l, con sede amministrativa a Trani in Puglia, la cui unità operativa comprende un distributore di carburanti, un bar ed un autolavaggio nel comune di Mrtinsicuro in Abruzzo. Beni riconducibili a Ferro, Alessi, Tagliavia e Scimone ed acquisiti con i proventi derivanti dal traffico di sostanze stupefacenti.
Inoltre, sono stati sequestrati 200 mila euro fra assegni e contanti.