PALERMO. Ad incastrarli sono state soprattutto le dichiarazioni di tre complici, tre rapinatori che hanno deciso di collaborare ricostruendo decine di rapine a negozi, tabaccherie e perfino a un disabile in carrozzina, al quale rubarono tremila euro in contanti. Partendo da quei racconti gli agenti della sezione antirapina della Squadra mobile di Palermo, guidati da Silvia Como, hanno concluso una complessa indagine che è culminata con l’esecuzione di 18 ordinanze di custodia cautelare.
L’operazione, denominata «Noxae»: decine di agenti hanno notificato i provvedimenti firmati dal gip Michele Alajmo su richiesta del procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dei sostituti Siro De Flammineis e Francesco Grassi.
Quindici le persone finite in carcere, mentre ad altri tre — Giuseppe Anzalone, di 34 anni, Mario Gebbia, di 36 e Marco Aiello, di 24 — il gip ha concesso i domiciliari. Questi ultimi, in particolare, sarebbero i capi o quanto meno i punti di riferimento della banda, ma hanno ottenuto una misura più lieve in virtù della loro decisione di collaborare con la giustizia.
I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il 2009 e il 2011. Anche se non viene contestata l’associazione a delinquere, è emerso che Aiello, Anzalone e Gebbia erano in grado di reclutare o cambiare complici a seconda dei colpi e delle esigenze.