Palermo

Giovedì 01 Maggio 2025

Province addio, dubbi a Palermo sulla gestione dei servizi

PALERMO. Nessun problema per gli stipendi dei dipendenti della Provincia di Palermo ma molti dubbi su come saranno gestiti i servizi, dalle scuole alle strade, prima e dopo l'eventuale approvazione della legge che trasformerà gli enti in «liberi consorzi» tra comuni. Il segretario generale di Palazzo Comitini, Salvatore Currao, teme per la gestione dei servizi erogati finora dall'ente: dalle scuole secondarie, manutenzione di 2200 km di strade provinciali, trasporto dei disabili, manutenzione e sicurezza di 150 edifici, tutela ambientale alla vigilanza e classificazione alberghiera in 82 Comuni del palermitano. I nove enti della Sicilia, infatti, sono stati commissariati dal governo Crocetta, che in giornata dovrebbe ufficializzare i nomi dei commissari, che li guideranno in vista dell'istituzione dei liberi consorzi dei comuni con una legge ad hoc che il parlamento regionale dovrà varare entro il 31 dicembre. «Più che un problema di carattere "corporativo" legato alla tutela dei livelli occupazionali - dice Currao - , il "nodo" riguarda la gestione dei servizi. La provincia di Palermo, ad esempio, gestisce 2.200 km di strade provinciali, con compiti che vanno dall' assicurare il transito, alla sicurezza per frane e smottamenti. Al di là dei problemi finanziari, si dovrà capire come affidare la gestione ai comuni». «Le Province sono un elemento costitutivo della Repubblica - aggiunge - non è possibile eliminarle senza un riassetto complessivo degli enti locali, perchè c'è il rischio di disservizi, che possono ripercuotersi a cascata sugli altri enti, e c'è il rischio di generare conflitti di competenza». Sul fronte finanziario il bilancio dell'ente sarebbe sano. «In passato ha sempre chiuso esercizi finanziari in avanzo - prosegue ancora Currao - e queste risorse sono state utilizzatiper investimenti. Abbiamo subito forti tagli, solo nel 2013 lo Stato ha ridotto trasferimenti per circa 25 milioni di euro, la Regione, invece, per una somma compresa tra i 6 e i 7 milioni circa. Negli ultimi quattro anni, invece,i tagli operati complessivamente da Stato e Regione, sono stati pari a circa 50 milioni di euro».

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