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Palermo, via libera al registro delle Unioni civili: ma scoppia la polemica del Pd

PALERMO. Mentre Palermo si prepara a celebrare la festa dell'orgoglio omosessuale con l'apertura venerdì delle manifestazioni del Pride nazionale e il comune istituisce il Registro delle Unioni Civili, nel Pd scoppia la polemica. Ieri sera il Consiglio comunale ha approvato, a larga maggioranza, la delibera, che riconosce «alle coppie di sesso diverso e dello stesso sesso, residenti in citta», benefici e opportunità amministrative di competenza dei diversi rami dell'amministrazionè, ma gli scranni riservati ai tre consiglieri democratici erano vuoti. L'intero gruppo consiliare del Pd era assente: il consigliere Carlo Di Pisa ha lasciato l'aula poco prima del voto, mentre non hanno partecipato alla seduta il capogruppo e deputato nazionale Teresa Piccione, a Roma per impegni alla Camera, e il consigliere Rosario Filoramo. Attacca il partito nelle cui lista è stato eletto al parlamento regionale, Fabrizio Ferrandelli, sfidante di Leoluca Orlando alle amministrative del 2012 e candidato sindaco del Pd, che giudica «poco seria la clamorosa assenza di ieri sera a Sala delle Lapidi». Rincarano la dose i deputati Davide Faraone e Ivan Scalfarotto, che tacciano come «poco comprensibili i segnali che arrivano da Palermo». «Nella città che quest'anno sarà sede del Pride nazionale - dicono in una nota - potevamo segnare un passo più deciso verso l'approvazione dei diritti e essere partecipi di questo atto di civiltà». I diretti interessati replicano però che la loro assenza in aula non ha un significato politico ma è legata a motivi personali. Intanto, dai banchi dell' opposizione, c'è già chi è pronto ad avviare una raccolta firme per indire un referendum abrogativo della delibera.

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