PALERMO. Palermo si stringe attorno ai familiari di Gabriele Scalia, il giovane di 17 anni morto sabato in un incidente stradale. Lo scooter che stava guidando in piazza Mordini si è schiantato contro un'auto. Il conducente della vettura e il passeggero che si trovava sul ciclomotore sono stati portati in ospedale. Oggi l'ultimo saluto ad un'altra giovane vita spezzata, nella chiesa di San Michele Arcangelo in via Sciuti.
Era appena uscito da scuola, Gabriele e stava tornando a casa, in via Alfieri, con la sua Yamaha, una moto che gli avevano comprato i suoi genitori e che lui adorava. Andava al liceo scientifico Cannizzaro (quarto anno), nel pomeriggio si era dato appuntamento con i suoi amici. "Vado a casa, mangio e ci vediamo al Politeama", aveva detto ad un suo compagno di scuola. Non ci è mai arrivato. Ora tutti sono lì, a piazza Croci, luogo della tragedia, e ancora non si rendono di cosa sia successo. "Non è vero, non è possibile", piangono gli amici. Ci sono anche i genitori, sotto choc. La madre per lungo tempo ha continuato a chiedere del figlio. Il padre, Gaspare, funzionario dell'assessorato regionale alla Sanità, si è chiuso nel mezzo dell'infortunistica dei vigili urbani per chiedere informazioni. Per sapere, forse, com'è stato possibile, come sia successo, perchè il suo Gabriele non è più qui. Qualche testimone parla di un rosso non rispettato, ma non si capisce da parte di chi. Ma in questo momento, con un ragazzo di 17 anni steso per terra senza vita, davvero poco importa.
UN'ALTRA VITTIMA IN AUTOSTRADA. Ieri sera un altro motociclista, Pietro Ciaramitaro di 44 anni, aveva perso la vita mentre stava percorrendo la A19 all'altezza dello svincolo di Altavilla Milicia. L'uomo ha perso il controllo della Vespa ed è scivolato e una Fiat Cinquecento lo ha investito. I rilievi sono stati eseguiti dalla polizia stradale.
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