CACCAMO. Secondo i carabinieri, erano loro che gestivano la rete dello spaccio a Caccamo e nella zona. Andavano a fare “rifornimento” a Palermo, dopo fornivano marijuana, hashish e cocaina ai consumatori locali. Tutto organizzato alla perfezione, con grandi, grandissimi guadagni. Un'attività che si andava sempre più espandendosi, ma che ora è stata bloccata dopo uno "studio" da parte delle autorità durato più di sei mesi. Così è nata l'operazione «Castle flash», con i militari che hanno eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare notificando anche 5 provvedimenti dell'obbligo di dimora, a persone accusate di spaccio di droga. In carcere sono finiti Francesco Baratta, 29 anni, e Vincenzo Gallo, 29 anni, agli arresti domiciliari è stato posto Massimiliano Fusco, 29 anni. Il loro linguaggio era basato su poche, pochissime frasi, dei veri e propri codici con i quali comunicavano i loro movimenti, le loro attività. Un linguaggio, come fanno notare i carabinieri, non sempre originale, a volte lacunoso, ma sicuramente molto utile e veloce per lo scopo. In questo modo avevano creato una rete di spaccio che si andava sempre più espandendo nella zona, ormai da tempo diventata, in gergo, un "mercato a cielo aperto", creando anche un preoccupante e allarmante fenomeno sociale.