
PALERMO. È stato trovato tra i cespugli il coltello con il quale il sedicenne fermato mercoledì avrebbe ucciso Massimo Pandolfo, l'imprenditore edile di 46 anni trovato morto ad Acqua dei Corsari il 26 aprile. Si tratta di un coltello a serramanico di 7 centimetri che la vittima teneva abitualmente in auto e che il ragazzo avrebbe poi buttato. Il pm Geri Ferrara ha dato disposizione di usare un decespugliatore per ripulire la zona, abitualmente frequentata dalle coppiette. Il sedicenne, sentito oggi dalla Procura dei minori, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il ragazzo, che si prostituisce abitualmente, dopo il fermo ha confessato il delitto raccontando di non avere voluto esaudire una richiesta sessuale della vittima. Gli investigatori, però, sono convinti che non abbia agito da solo. Ieri è stata trovata l'auto bruciata di Pandolfo.
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