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Brancaccio, chiesa in un bene dei boss Si realizza il sogno di padre Puglisi

Sul terreno di via Fichidindia, il 24 maggio, vigilia della beatificazione del sacerdote ucciso dalla mafia, si terrà una veglia di preghiera e una festa per i giovani

PALERMO. Occhi lucidi per l’emozione, mani che si lasciano andare ad un fragoroso applauso e il pensiero fisso a padre Pino Puglisi, soprannominato 3P dagli amici, il parroco di Brancaccio che sarà proclamato beato il prossimo 25 maggio al Foro Italico. Negli uffici dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati alla mafia di via Vann’Antò si sono riuniti il sindaco Leoluca Orlando, il cardinale Paolo Romeo, il prefetto direttore dell’agenzia Giuseppe Caruso e don Maurizio Francoforte, parroco di San Gaetano, per firmare l’assegnazione del terreno di via Fichidindia, che un tempo apparteneva al boss Giovanni Ienna al Comune e poi alla Curia in comodato d’uso per novantanove anni. Nell’ampio spazio verrà costruito un nuovo complesso parrocchiale. Per realizzarlo si seguirà il progetto pensato proprio da padre Puglisi, ultimato e consegnato pochi giorni prima della sua morte, avvenuta per mano mafiosa il 15 settembre del 1993. «Questa è sicuramente una giornata importante – afferma il cardinale Romeo molto commosso –. È significativo per noi realizzare il sogno di padre Puglisi costruendo un complesso parrocchiale proprio come lo desiderava lui. Un luogo di accoglienza per il quartiere Brancaccio pensato per i bambini, i giovani, gli anziani, le famiglie. Il fatto che verrà costruito su un terreno che apparteneva ad un mafioso è un ulteriore riscatto». «La Sicilia non è fatta soltanto di coloro che uccidono – continua il sindaco Leoluca Orlando – quello di via Fichidindia è il luogo migliore per continuare il cammino del nostro beato». «Questo provvedimento è stato il frutto di una lunga e laboriosa procedura burocratica che ha visto la collaborazione di tutte le istituzioni e delle autorità coinvolte, in particolare dell’amministrazione comunale e degli amministratori del patrimonio aziendale confiscato», conclude il prefetto Caruso.Don Maurizio Francoforte, pensa già al futuro. Per il 24 maggio, alla vigilia del grande evento di beatificazione, ci sarà una veglia di preghiera proprio sul terreno in cui sorgerà la chiesa. «Nei prossimi giorni ci attrezzeremo per rendere più confortevole questo terreno – dice – intanto volevo ringraziare tutti a nome di Brancaccio. Finalmente abbiamo qualcosa per cui cominciare a lavorare. Adesso chiediamo aiuto a padre Puglisi, affinchè dal cielo faccia in modo che tutto vada per il verso giusto». Intanto fervono i preparativi per il prossimo 25 maggio. «È stancante – dice scherzando il cardinale Romeo – quest’anno c’è anche la spending review. Quindi stiamo attenti a tutto». Poi scioglie i dubbi sull’ipotetica presenza di Papa Francesco I al Foro Italico: «Ho letto sui giornali che molta gente si aspetta la presenza del pontefice – spiega –, però per regola non è tenuto a parteciparvi».

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