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Omicidio dell'imprenditore a Palermo, confessa un diciassettenne

Dopo 14 ore di interrogatorio, ha ammesso l'omicidio. raccontato di essersi appartato con la vittima, poi i due avrebbero litigato perchè Pandolfo chiedeva prestazioni sessuali che il diciassettenne avrebbe rifiutato

PALERMO. Dopo 14 ore di interrogatorio, ha ammesso l'omicidio il diciassettenne fermato per il delitto di Massimo Pandolfo, l'imprenditore ucciso a coltellate il 26 aprile a Palermo.  Il ragazzo, in stato di fermo dalla scorsa notte, ha raccontato di essersi appartato con la vittima, poi i due avrebbero litigato perchè Pandolfo chiedeva prestazioni sessuali che il diciassettenne avrebbe rifiutato. Ne sarebbe nata una lite culminata nell'omicidio. La versione però non convince il pm Geri Ferrara: molti i lati oscuri. Dall'arma del delitto - il ragazzo non ha spiegato come se l'è procurata -, all'auto della vittima, non ancora rinvenuta. Inoltre, difficilmente il ragazzo, di corporatura esile, avrebbe potuto sopraffare la vittima, che, tra l'altro, era un ex pugile. Le indagini proseguono per accertare la presenza di eventuali complici.

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