
PALERMO. E' un tradizione che resta, che non vuole mettersi al passo con i tempi e che trova la sua forza proprio in un rituale che si ripete da sempre.
Nell'era delle conoscenze via Facebook, dove le presentazioni avvengono con un tam tam virtuale, Cosa Nostra bagherese non ha mai rinunciato ai più antichi rituali dell'affiliazione: dalla "punciuta" alla presentazione delle nuove leve agli anziani uomini d'onore, queste sorte di prove di iniziazione hanno sempre sancito la nascita di un legame di indissolubile appartenenza dei giovani ai boss e i clan mafiosi. Rapporti che rappresentano la radice della criminalità organizzata e le permettono di stabilirsi e crescere in un territorio.
Per comprendere meglio, basta dare una lettura alle intercettazioni rilevate dai Carabinieri che hanno messo in atto il blitz: “...ieri... ...si doveva fare una certa situazione a Villabate... ... dovevamo sistemare a uno di Villabate... ed è giusto che siamo presenti noi altri pure... “ho incontrato lo ZU GINU (DI SALVO Giacinto ndr)... ...e lui poi lo prende e lo porta prima a prendersi il caffè e me lo presentate … perché si usa... ...una presentazione ufficiale, anche se io lo conosco, so chi è...”. omissis “...però ci vuole una presentazione ufficiale... e non è venuto più!”.
E se qualcuno sfugge all'usanza, allora, diventa necessario indottrinarlo, anche usando le maniere forti, proprio come si fa con i giovani cavalli da trotto: "quando vedi che nella salita fanno le bizze...piglia e colpisci con il frustino....sulle gambe...che loro il trotto non lo interrompono...purtroppo i cavalli giovani così sono”.
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