PALERMO. Aveva rapinato a tre banche in appena 24 ore a metà settembre, con un bottino di circa 16mila euro: la sezione antirapina della Squadra mobile di Palermo ha arrestato Massimo Carista. Il verificarsi di ben tre rapine in un arco temporale così ristretto creò estrema preoccupazione in ordine ad una recrudescenza del fenomeno criminale degli assalti in banca ma, allo stesso tempo, convinse i poliziotti della Mobile palermitana che ad agire potesse essere stato un unico malvivente. Questa ipotesi divenne certezza quando gli agenti visionarono le immagini degli istituti di credito. Determinante ai fini del riconoscimento del Carista è stata infatti la strumentazione elettronica ed informatica di cui gli istituti rapinati erano muniti. La prima delle tre agenzie ad essere stata presa di mira dal Carista, era fornita dell'impianto «Biodigit», che consente di archiviare in memoria le impronte di chiunque per entrare in banca abbia impresso polpastrello su un rilevatore. Nonostante la sua giovane età, il Carista ha una lunga serie di precedenti penali: parecchie delle rapine e dei furti a lui contestati sono stati commessi in periodi nei quali avrebbe dovuto scontare condanne in comunità famiglia dalle quali puntualmente era riuscito a fuggire.
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