PALERMO. La sesta sezione della corte d'appello di Palermo ha condannato complessivamente a oltre mezzo secolo di carcere 8 tra boss ed estortori della zona di Partinico (Pa). Respinto l'appello del capomafia Leonardo Vitale per il quale, dunque, è stata confermata la condanna a 11 anni e 4 mesi.
I giudici hanno invece parzialmente modificato il resto del verdetto: annullata la condanna inflitta a Francesco Alfano (era stato condannato a 8 anni e 9 mesi) e dichiarato il non doversi procedere per Francesco Tagliavia (aveva avuto 9 mesi).
Alfonso Bommarito dovrà scontare 9 anni (gli erano stati inflitti 10 anni e 8 mesi), Ambrogio Corrao 6 anni e 2 mesi (era stato assolto), Pietro Orlando 4 anni e 4 mesi (condanna
confermata), Elviro Paradiso un anno e 8 mesi (aveva avuto 8 anni e un mese), Roberto Pitarresi 9 anni e 4 mesi (aveva avuto 9 anni e 8 mesi), Santo Daniele Salvaggio 8 anni (contro i 10 anni e 4 mesi del primo grado) e Giovanni Vitale 6 anni e 3 mesi (6 anni e 10 mesi).
La corte ha ordinato la scarcerazione di Alfano e Paradiso.
In base alla ricostruzione della Procura, diversi imputati avrebbero partecipato a summit mafiosi in presenza dell'allora boss latitante Domenico Raccuglia. Inoltre avrebbero gestito gli affari illeciti, non solo a Partinico, anche a Borgetto e Carini, imponendo il pizzo e diverse forniture di calcestruzzo a imprenditori della provincia di Palermo, danneggiando e incendiando le auto di quelli che avrebbero tentato di opporsi.
Mafia, pene per oltre mezzo secolo a boss ed estortori di Partinico
Si tratta di otto persone condannate dalla sesta sezione della corte d'appello di Palermo. Avrebbero imposto il pizzo e diverse forniture di calcestruzzi anche nelle zone di Carini e Borgetto. Undici anni e 4 mesi al capomafia Leonardo Vitale
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