PALERMO. Una delibera, approvata dalla giunta regionale presieduta da Rosario Crocetta, dà la possibilità al Comune di Palermo di gestire in maniera diretta il servizio di raccolta dei rifiuti, dopo il fallimento dell'Amia, in deroga alla normativa sugli Ato. Ad annunciare il provvedimento è stato lo stesso governatore durante il suo intervento al congresso regionale della Cisl, in corso a Palermo. Ad ascoltarlo in prima fila c'era anche il sindaco Leoluca Orlando, che ha accolto con soddisfazione l'iniziativa. Proprio Orlando, per primo, aveva parlato di gestione diretta del servizio da parte del comune, lanciando l'ipotesi della requisizione, prima che il Tribunale dichiarasse fallita l'Amia. L'ASSESSORE ALL'ENERGIA: "I COMUNI POSSONO PROCEDERE ALLA RACCOLTA". I «Comuni, in forma singola o associata, nelle more dell'adozione dei piani d'Ambito», potranno procedere alla raccolta dei rifiuti «secondo le modalità previste dalla legge e nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di salvaguardia dei livelli occupazionali esistenti». È quanto prevede una direttiva dell'assessore regionale all'Energia, Nicolò Marino, approvata dalla Giunta, per fare fronte alla «criticità in cui versa l'attuale sistema di gestione integrata dei rifiuti». I Comuni potranno immediatamente predisporre il piano di intervento relativo alle attività di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti e, previa approvazione dell'Assessorato, procedere con i nuovi affidamenti. «Ritengo che con questa direttiva - afferma l'assessore Marino - la Regione abbia adottato tutti gli atti di propria competenza per consentire il superamento dell'attuale sistema di gestione dei rifiuti come voluto fortemente dal presidente Rosario Crocetta. Un sistema che negli anni si è dimostrato inefficiente, inefficace e non sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico e sociale. Oggi ci sono le condizioni per superare tale situazione e non ci sono più alibi per gli enti che hanno la responsabilità della gestione del ciclo». «La direttiva - conclude l'assessore Marino - rappresenta peraltro un importante strumento a disposizione del Comune di Palermo per affrontare definitivamente il problema determinatosi con la dichiarazione di fallimento dell'Amia realizzando un nuovo modello organizzativo». SINDACATI: "SOLUZIONI O PRONTI A SCIOPERARE". Dopo il fallimento dell'Amia e della consociata Amiaessemme, decretato ieri dal tribunale di Palermo, i sindacati dell'azienda si dicono pronti allo sciopero. «La situazione - scrivono i sindacati al prefetto - impone con la massima urgenza un confronto fra curatori fallimentari, sindaco e parti sociali. Ci auguriamo che il senso di responsabilità tenuto dai lavoratori che, nonostante il fallimento sono regolarmente in servizio, sia da esempio per tutte le parti». Secondo i sindacati, la soluzione deve essere trovata «all'interno di una gestione pubblica del servizio e senza interruzione nei rapporti di lavoro di ogni singolo lavoratore. Abbiamo nel frattempo avviato le procedure di raffreddamento che aprono la strada, qualora le nostre richieste non venissero ascoltate, a far valere anche con uno sciopero generale nei prossimi giorni, le ragioni dei lavoratori per le garanzie del mantenimento dei livelli occupazionali, e di un servizio che sia adeguato alle esigenze dei cittadini». I sindacati concludono chiediamo un incontro urgente alla presenza dei curatori fallimentari di Amia Spa e di Amia Essemme del sindaco della città, che nel pomeriggio ha incontrato a Villa Niscemi, sede di rappresentanza del Comune, i curatori fallimentari Mario Serio di Amia spa e Francesco Macario di Amia Essemme. Erano presenti all'incontro anche il vicesindaco Cesare Lapiana e l'assessore al Bilancio Luciano Abbonato.