PALERMO. La Procura di Palermo sta valutando se aprire un'inchiesta - l'ennesima - sull'emergenza rifiuti che sta mettendo in ginocchio la città. Ai magistrati non sarebbero arrivate ancora segnalazioni nè sui problemi sanitari derivati dall'accumulo dell'immondizia, nè sui rallentamenti del servizio di raccolta causati dallo stato di agitazione dei dipendenti dell'Amia. I magistrati, però, stanno acquisendo documenti e informazioni e potrebbero ipotizzare l'interruzione di pubblico servizio da parte dei lavoratori della ex municipalizzata, preoccupati per il rischio di fallimento della società dopo il no del tribunale sull'istanza di concordato. Non è la prima volta che l'emergenza rifiuti finisce in procura: un fascicolo, che si avvia alla chiusura e alla richiesta di rinvio a giudizio degli indagati, venne aperto nei mesi scorsi in occasione dell'ennesima protesta dei dipendenti dell'Amia che incrociarono le braccia di fronte al mancato pagamento degli stipendi. In quel caso gli indagati furono 698: netturbini e operatori identificati dalla Digos di cui i pm stanno vagliando le singole posizioni.