PALERMO. Sindacati che non sono per nulla convinti che la cassa integrazione sia la soluzione migliore e che minacciano di non firmare nulla. Parti sociali che protestano per non essere state interpellate. I pesanti disordini di venerdì che potrebbero avere strascichi pesanti, con alcuni manifestanti che sarebbero stati identificati dagli uomini della Digos e convocati per i prossimi giorni. Di certo l’incontro convocato per oggi dal presidente della Regione Rosario Crocetta sulla questione Gesip non sarà dei più tranquilli. Si parlerà, con i sindacati e con il Comune, della situazione dei 1.800 lavoratori dell’ex azienda partecipata, di cassa integrazione e degli ammortizzatori sociali dopo l’apertura sia di Crocetta sia del prefetto Umberto Postiglione. Il sindaco Orlando ieri è tornato sull’argomento, e alla domanda se vi sia un rimpallo tra Regione e Comune, ha detto: «Nessuno riuscirà a tirarmi nella polemica. Se vogliono la polemica, la facciano altri. Io penso a trovare le soluzioni per i lavoratori». Soluzioni che al momento sono molto lontane dal soddisfare tutte le parti in causa. Alcuni organismi, come la Cisl, minacciano di non firmare nulla: «Se Orlando non si presenta con un piano alternativo alla cassa integrazione - dice il segretario generale Cisl Sicilia Maurizio Bernava - noi non firmiamo nulla. Si è tanto parlato di contratti di solidarietà, vada avanti su questa strada e non ne apra di più pericolose. Perchè estendere la cassa integrazione ai lavoratori Gesip renderebbe impossibile negarla poi a tutti gli altri lavoratori del settore pubblico». Anche Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl, preme sui contratti di solidarietà: «Rientrare dalla procedura di liquidazione e avviare i contratti di solidarietà. Non esiste altra strada per restituire dignità ai lavoratori della Gesip». «Si dica responsabilmente da dove si prenderanno le risorse necessarie - fa sapere Cgil Sicilia - lo faccia innanzitutto il ministro Fornero che, a fronte di una crisi da 200 milioni in un anno, nel 2012 ha assegnato alla Sicilia 65 milioni e per il 2013 appena 21 milioni. Solo con la cassa integrazione non si costruisce il futuro, dato che i lavoratori hanno un contratto a tempo indeterminato che a questo punto non sarebbe ovviamente rispettato». In tutto questo ci sono di sindacati che si lamentano di non essere stati convocati all’incontro di oggì (Crocetta avrebbe invitato 11 sigle su 21). «Non è con questi “trucchetti” o con le assenze strategiche ai tavoli della Fornero che il presidente della Regione aiuterà i siciliani, ma con la chiarezza - dice Giuseppe Monaco, segretario di Ugl Sicilia - speriamo che questa situazione sia risolta entro lunedì e che anche noi potremo dire la nostra».