In campagna elettorale il candidato sindaco - ora eletto - a Palermo Roberto Lagalla è stato attaccato a testa bassa con l’accusa di permeabilità rispetto a certi ambienti, dopo aver ricevuto l’endorsement di Marcello Dell’Utri e l’appoggio convinto di Totò Cuffaro. All’indomani della corsa per la poltrona più importante di Palazzo delle Aquile, con un risultato netto 47,63% contro il 29,55% di Franco Miceli, candidato dell’area progressista (Pd-M5s) Lagalla dice chiaramente: «Ci sarà un osservatorio indipendente contro infiltrazione e corruzione, che ho già inserito nel mio programma insieme con altre iniziative antimafia e andrà in aiuto e a integrazione delle misure già previste in materia di anticorruzione. Ma oltre al parere su materie sensibili ai fini della corruttibilità, esporrà anche proposte ed idee sulla costante vigilanza antimafia da parte dell’amministrazione comunale». Una campagna elettorale avvelenata dalle accuse. «L’uso politico della questione morale che si è voluto fare a tutti costi in campagna elettorale - aggiunge - mi amareggia e ha determinato disorientamento e disaffezione». Lagalla, accusato anche di non aver partecipato alla manifestazione del trentennale della strage di Capaci, spiega: «Sul 23 maggio mi ero ampiamente consultato con organismi istituzionali. Il mio è stato una atto di protezione della città e del valore della cerimonia. Non ho mancato il personale raccoglimento in memoria di Falcone e delle altre vittime della mafia. E certamente sarò presente alle manifestazioni del 19 luglio, in ricordo della strage di via D’Amelio». Ma il neo sindaco, sul fronte dell’amministrazione, trova un comune sull’orlo del precipizio, con la condizione di dissesto dietro l’angolo. «Bisogna cominciare dal riassetto della drammatica situazione economica del comune - sottolinea - Il piano di riequilibro con lo Stato è in questo momento in una fase di stallo. Occorre verificarlo attraverso il riavvio di un rapporto con il governo nazionale e immagino di poterlo fare subito dopo il mio insediamento. Bisogna fare chiarezza sui conti - prosegue - è un atto propedeutico necessario ed indispensabile per passare poi a tutte le altre emergenze ma anche a una pianificazione programmazione dei fondi extracomunali a partire dal Pnrr». Lunedì 20 giugno, alle ore 9 a Palazzo delle Aquile si svolgerà la cerimonia di proclamazione del neo sindaco. Circa la pesante eredità di Leoluca Orlando con migliaia di bare ancora da seppellire e una sfilza di problemi irrisolti, Lagalla osserva. «Credo che ad Orlando vadano alcuni meriti. Ci siamo sentiti e mi ha raccomandato due elementi che secondo me sono assolutamente da salvare rispetto alla sua esperienza: una profonda impronta internazionale e di grande tolleranza, il rispetto dei diritti e il mantenimento della guardia sulle politiche contro la mafia. Poi si tratta di voltare pagina sul funzionamento della città - rimarca - che probabilmente per un momento di stallo dell’amministrazione comunale e per un indirizzo politico non sempre coerente ed efficace mostra particolari lacune sia sotto il profilo della qualità dei servizi che del gradimento dei cittadini. Dobbiamo lavorare per una maggiore vivibilità concreta e quotidiana della nostra città». Infine, l’appello al centrodestra in vista delle prossime regionali: «Mi auguro che nel centrodestra si possa trovare una sintesi altrettanto virtuosa e unitaria come quella che abbiamo raggiunto a Palermo». Domani pomeriggio, intanto, rende noto la Lega, in un hotel di Modello, Lagalla incontrerà Salvini, il quale venerdì sarà presente all’udienza del processo Open Arms.