I ritardi della domenica hanno pesato enormemente sullo spoglio, ancora in corso, complicandone le operazioni. Molte delle sezioni non costituite, infatti, hanno cercato di recuperare il tempo perduto ma, pur con sforzi notevoli e forzandosi a condizioni di lavoro quasi disumane - molti non hanno completamente mangiato o fatto pausa -, in molti casi non si è riuscito a finire prima delle 2 del mattino. Già il sabato, però, molte sezioni avevano lamentato grossi ritardi e assenze di articoli di cancelleria necessari per poter lavorare e le ripercussioni si sono viste al momento del conteggio delle schede: come al Garzilli dove in alcuni seggi gli scrutatori e i presidenti si sono visti costretti a portare da casa le matite rosse e blu, indispensabili per poter segnare i dati sulle tabelle ma non solo: «Ci siamo anche accorti che alcuni verbali erano stampati male - racconta un presidente di sezione - mancavano alcune caselle dove inserire i dati che andavamo raccogliendo, avremmo anche potuto finire molto prima». Un problema riscontrato da molti, soprattutto per il calcolo per voto disgiunto, da sempre grande fonte di problemi, che ha creato più di un rallentamento anche nel plesso Ghandi, succursale della scuola Monti Iblei, dove gli addetti ai lavori sono rimasti bloccati fino a tardi per cercare di raccogliere i dati e trascriverli nelle giuste colonne sperando che i conti fossero giusti per poi aspettare fino alle 4,30 del mattino il ritiro degli articoli di cancelleria. Stessa situazione si è presentata presso la scuola Palagonia, dove il computer in cui doveva essere inserito il dato lo rifiutava: gli scrutinatori insieme ai funzionari del comune hanno risolto dopo molto tempo il problema ritardando i lavori, per non parlare dei doppi verbali che hanno ulteriormente frenato le operazioni. Verbali che, invece, in una scuola di via Resuttana sono arrivati molto tempo dopo, costringendo gli scrutinatori ad una lunghissima attesa. Ma a disturbare lo spoglio non sono stati soltanto disguidi e disagi di natura tecnica, infatti al plesso Fava, in via Monte San Calogero, una rappresentante di lista è stata cacciata, l’oggetto del contendere un voto annullato. Ma, tra i disagi più disparati, ciò che ha accomunato più di tutti chi si è prodigato ai seggi è stata una frase: «Mai più».