Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Palermo, Lentini: ecco perché sono nella lista degli impresentabili

Totò Lentini

«Apprendo con rammarico di essere stato inserito nella lista dei cosiddetti “impresentabili” stilata dall’Antimafia, organo nei cui confronti ho sempre nutrito e nutro profondo rispetto», dichiara il deputato regionale Totò Lentini, a capo della lista «Alleanza per Palermo», a sostegno di Roberto Lagalla (centrodestra) nella corsa a sindaco di Palermo. «Scopro - continua Lentini - di trovarmi in tale lista per un rinvio a giudizio in relazione a un’ipotesi di reato segnalata nella relazione della commissione che però non dice come e perché questa vicenda ha avuto inizio: a denunciarmi nel 2015, infatti, è stato l’allora direttore generale dell’Asp di Palermo Antonino Candela, già condannato per le gravissime accuse allo stesso mosse nell’ambito dell’operazione Sorella sanità e noto per l’uso spudorato di dossier e ricatti al fine di ottenere nomine ed incarichi». Lentini dice anche che «Candela ha sostenuto che io avrei abusato del mio ruolo di deputato, chiedendogli il trasferimento di una donna - dipendente dell’Asp - da una sede ad un’altra - aggiunge il candidato, che è accusato di concussione -. Per inciso io non ho neppure mai personalmente conosciuto o incontrato la persona che avrebbe beneficiato della mia richiesta, di cui mi sono fatto tramite solo in ragione del fatto che la lavoratrice era madre di un minore affetto da una grave forma di autismo. Insomma, la pretesa concussione sarebbe consistita nello spendere il mio ruolo istituzionale non certo per ottenere qualche vantaggio, ma per garantire a una persona un diritto che le spettava e che si vedeva negare». «Credo che fare questo sia un dovere per un uomo politico e, senza preoccupazioni, dico che sarei pronto a rifarlo per tutelare una persona in difficoltà, per garantire i diritti di chi è più debole - conclude Lentini - Confido con la massima serenità di poter dimostrare la mia totale innocenza nel corso dell’istruttoria dibattimentale, con la piena fiducia che ho avuto ed ho nella giustizia e nel rispetto delle leggi».

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