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Emergenza rifiuti a Palermo, 150 cassonetti in fiamme nella notte: nube tossica a Falsomiele

Cassonetti bruciati in piazza Costellazione, Palermo

Continua l'emergenza rifiuti in tutta la città di Palermo. Grande lavoro per le squadre dei vigili del fuoco che da ieri sera hanno spento circa 150 cassonetti e altrettanti cumuli di spazzatura.

La zona in cui sono stati appiccati più roghi è quella di Falsomiele e Villagrazia di Palermo. Sono state spente in serata montagne di spazzatura in via Villagrazia, via del Levriere, via del Bassotto, via dell'Allodola, via dell'Ermellino, via dell'Airone, via dell'Antilope e via dell'Orsa Maggiore.

I palazzi in zona sono stati avvolti da esalazioni pungenti, che non hanno permesso alle persone di dormire serenamente. La centrale operativa del comando provinciale dei vigili del fuoco è stata invasa dalle chiamate di cittadini del quartiere di Falsomiele spaventati dal fumo e dalle esalazioni tossiche si sono sprigionate durante i roghi nella notte. I pompieri non hanno avuto il tempo di spegnere un cumulo di rifiuti che poco più in là veniva incendiato.

Anche nel quartiere Oreto sono stati spenti diversi cassonetti in via della Conciliazione. Rifiuti in fiamme anche a Bonagia in via Guido Rossa e nella zona Montegrappa, in via Verdilois.

Intanto imperversa la querelle tra l'amministrazione comunale, l'amministratore unico della Rap e gli operai. È proprio Giuseppe Norata difende i lavoratori e attacca il Comune. "L'origine dell'emergenza rifiuti di Palermo sta negli uffici finanziari del Comune di Palermo. Lo dico per rispetto dei lavoratori. Non ci sono le risorse per gli stipendi di dicembre. Non riusciamo a rientrare entro Capodanno", ha detto ieri in un'audizione a Sala delle Lapidi.

Il debito del Comune nei confronti della Rap è di 55 milioni.  "Un debito che aumenta sempre di più", precisa Norata.

I sindacalisti della Fit Cisl e Uil trasporti, Dionisio Giordano e Pietro Caleca precisano: "Già a novembre il Comune aveva trasferito alla Rap somme esclusivamente utili a pagare il netto dello stipendio di novembre, senza i contributi per essere chiari, con l’impegno di mettere in condizioni l’azienda di Piazzetta Cairoli di entrare in possesso di almeno 15 dei 50 milioni di credito vantati, per poter fronteggiare il pagamento della tredicesima, dello stipendio di dicembre, dei contributi previdenziali dei mesi precedenti, dell’erario, dei fornitori e dei manutentori. Non è un caso se già a metà dicembre, il mancato pagamento delle officine esterne, abbia determinato rallentamenti nel servizio di raccolta in diverse zone della città, proprio a causa della carenza di autocompattatori".

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