Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Mafia a Palermo, ispezione nella gioielleria Mineo: trovata una pistola

Un momento dell'arresto di Settimo Mineo

Ispezione nella gioielleria "Mineo Gioielli", intestata a un nipote di Settimo Mineo, ritenuto reggente del mandamento mafioso di Pagliarelli e arrestato nei giorni scorsi nel blitz Cupola 2.0, che ha sgominato la nuova commissione provinciale di cosa nostra a Palermo e a capo della quale, secondo gli investigatori, ci sarebbe proprio Mineo, considerato l'erede del boss Totò Riina.

Nella gioielleria di corso Tukory 182, i poliziotti del commissariato Oreto-Stazione hanno trovato dentro una cassaforte una pistola “Smith e Wesson” calibro 38 non denunciata, quindi abusivamente detenuta. Il titolare ha mostrato una denuncia di detenzione a nome di una zia deceduta nel 2012.

Dai controlli è emerso anche che il negozio era autorizzato alla vendita di articoli da regalo e orologeria, mentre esponeva collane, anelli e altri gioielli pur non possedendo alcuna autorizzazione per la commercializzazione di oggetti preziosi. All'interno, inoltre erano presenti anche oggetti in oro da riparare, attività che, anche in questo caso, veniva fatta senza la necessaria licenza.

Il titolare è stato denunciato per detenzione abusiva di arma comune da sparo, la pistola è stata sottoposta a sequestro penale, mentre i preziosi al sequestro amministrativo.

Nel corso di ulteriori controlli è stata trovata una carabina anche questa detenuta in violazione delle prescrizioni imposte dal tribunale di sorveglianza visto che il commerciante era affidato ai servizi sociali.

Dopo il blitz dei giorni scorsi, la gioielleria di corso Tukory 182 è stata sottoposta a provvedimento di interdizione da parte del prefetto di Palermo, perché ritenuta dagli inquirenti la base operativa di Mineo e un luogo dove sarebbero avvenuti diversi incontri tra mafiosi di Palermo.

Caricamento commenti

Commenta la notizia