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Elezioni nei Comuni sciolti per mafia: a Corleone vincono Nicolosi e il centrodestra, Pascucci sconfitto

La gioia di Nicolosi (Foto Midulla)

A Corleone si va a grandi passi verso una vittoria del centodestra. Dopo circa 3500 di schede scrutinate su 661,  dunque oltre la metà, in netto vantaggio è Nicolò Nicolosi, sostenuto da una lista civica: politico di lungo corso - ex Dc, è stato sindaco di Corleone dal 2002 al 2007, più volte deputato regionale e per una legislatura parlamento nazionale,  al candidato M5S Maurizio Pascucci e al rappresentante del Pd Salvatore Saporito, anche lui rappresentante di una lista civica. Nicolosi fino a questo momento avrebbe ottenuto 2053 voti (58,49%), Pascucci 912 (il 25,98%) e Saporito 545 (15,53%).

Risultati che lasciano davvero poco spazio a sorprese, tanto che Nicolosi ha già di fatto parlato da sindaco, anche se ancora non c'è l'ufficialità: "Una bella vittoria, ora lavoriamo per una Corleone contro la mafia e all'insegna dello sviluppo".

Pascucci ha ammesso di fatto la sconfitta: "Il nostro dato è basso, probabilmente entreremo in consiglio comunale, faremo un'opposizione costruttiva che mettere al centro i corleonesi".

L'affluenza è stata del 61,13%, 6611 votanti su 10814.  Corleone aveva di nuovo fatto parlare di sé una settimana fa, quando le tre commissarie che da 27 mesi lo amministrano avevano dedicato la via Scorsone, strada dove ha casa la famiglia Riina, al giudice Cesare Terranova, ucciso dalla mafia nel '79. Nessuno aveva badato all’appuntamento elettorale di oggi, ma due giorni fa la notizia delle amministrative nella città che ha dato i natali a fior di boss è improvvisamente diventata un caso nazionale.

Venerdì, infatti, il vicepremier Luigi Di Maio avrebbe dovuto recarsi a Corleone per sostenere il candidato Maurizio Pascucci, un toscano che da 14 anni vive in Sicilia e che prima dell’arrivo del leader pentastellato aveva postato su Fb una foto che lo ritraeva con il marito di una nipote di Bernardo Provenzano.

 

 

 

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