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Tragedia a Casteldaccia, Musumeci: "Prendo a calci chi mi parla di condoni"

"Ho visto con i miei occhi facendo un sopralluogo stamattina sul luogo della tragedia di Casteldaccia alcune villette costruite sulla foce del fiume Milicia. Pertanto chi mi viene a parlare di sanatorie e di condoni lo prendo a calci nel sedere". Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Nello Musumeci.

"Questa sera torneremo a chiedere lo stato di emergenza al governo centrale integrando al perimetro che avevamo integrato anche le aree colpite nelle ultime giornate. Spero che da Roma ci possa arrivare una risposta e l’entità stanziamento che intendono deliberare. Anche per organizzarci noi meglio. Quello che ci preoccupa è l’intervento a favore delle aziende private. Decine di migliaia di ettari di coltivazioni intensive sono fuori uso".

"Il fiume Milicia era tra gli interventi previsti nel 2015 da parte dell'assessorato all'Ambiente: era inserito in un elenco ma ho appurato che non c'era ne' la copertura finanziaria sufficiente e neppur il progetto, quindi è rimasto sulla carta", aggiunge.

Poi aggiunge: "Per due volte il presidente del Consiglio è venuto in Sicilia e il presidente della Regione lo ha appreso col massimo ritardo. Pretendo rispetto non per quello che sono ma per quello che rappresento. Qualcuno lo deve dire a Roma che in Sicilia bisogna venire col cappello in mano". Il riferimento è alla visita del premier a Palermo per l'inaugurazione dell'anno scolastico nell'istituto 'Pino Puglisi' e al sopralluogo di oggi nelle zone colpite dall'alluvione. E parlando dell’indagine interna avviata qualche giorno fa su ritardi e omissioni della burocrazia che è già costata il posto ai dirigenti del Genio civile di Palermo e Catani, Musumeci avverte:  «Cadranno altre teste».

 

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