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Assalti ai furgoni di tabacchi a Palermo: scoperta una banda, 12 misure cautelari: il video degli ultimi colpi

Individuati e arrestati dodici membri di una banda che ha messo a segno diversi colpi a furgoni che trasportavano tabacchi a Palermo. Nel video alcuni dei colpi. Dopo un anno di indagini i carabinieri di Palermo hanno eseguito un'ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal gip di Palermo su richiesta della  procura, nei confronti di dodici persone, ritenute responsabili  di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine e ricettazione.

La banda si sarebbe impossessata di tabacchi per un valore stimato in diverse migliaia di euro. Tenuto conto che il ricavo di una rivendita di tabacchi per la vendita di un pacchetto di sigarette è pari al 10% lordo del prezzo unitario, ne consegue che il successivo piazzamento sul mercato nero avrebbe potuto fruttare sino al 80% del prezzo senza versamento di alcun tributo.

Le indagini sono partite nel settembre 2017 e si concentravano su  un gruppo palermitani  che avevano rapinato furgoni della società Centro distribuzione tabacchi s.r.l., incaricata di trasportare tabacchi lavorati nelle rivendite di Palermo e provincia.

Nel corso dell'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo gli inquirenti attraverso servizi di osservazione e controllo, hanno ricostruito numerose rapine consumate e tentate.

In particolare sotto la lente d'ingrandimento dei carabinieri è saltata all'occhio una rapina avvenuta a Capaci il 4 settembre 2017, quando tre persone avrebbero bloccato un camion del centro distribuzione tabacchi. Uno sarebbe salito a bordo del furgone, costringendo l'autista ad andare fino alla zona litoranea di Carini, mentre l'altro fattorino è stato sequestrato, fatto salire all'interno di una Lancia Y e lasciato libero  a Palermo. Circa 50.000 euro il valore dei tabacchi rubati.

Dopo circa quattro mesi di indagini  è emerso  che le rapine erano organizzate da un gruppo di persone. La banda avrebbe agito sempre con mezzi rubati. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti si davano appuntamento nelle prime ore del mattino per poi portare a termine la rapina.  I rapinatori  avrebbero agito a bordo di più veicoli un'auto e un furgone.

Il furgone della società Centro distribuzione tabacchi s.r.l è stato scortato solo nella parte iniziale del giro. I rapinatori sarebbero entrati in azione solo dopo un certo numero di consegne alle rivendite, aspettando che gli autotrasportatori restassero privi della scorta e dunque più vulnerabili. A quel punto, un'auto rubata tagliava la strada al furgone.

I rapinatori avrebbero agito sempre così: uno sarebbe salito a bordo del furgone con i tabacchi e avrebbe minacciato l'autista, obbligato a seguire l'altra autovettura, nella quale, nel frattempo, sarebbe stato fatto salire l'altro fattorino. I due mezzi avrebbero poi raggiunto il furgone della banda, parcheggiato in un luogo defilato per permettere il trasferimento della merce lontano da occhi indiscreti. Terminata l'operazione, l'intero carico sarebbe stato trasportato in un altro luogoper scaricare le confezioni di sigarette per poi essere, evidentemente, piazzate ad uno o più ricettatori, con conseguente congruo profitto per tutti i protagonisti della vicenda.

In alcuni casi la rapina non sarebbe stata messa a segno perché  il furgone adibito al trasporto dei tabacchi cambiava il giro di consegne, ovvero quando le vedette scorgevano autovetture ritenute sospette o appartenenti alle forze dell'ordine. Durante l'indagine sono stati accertati vari tentativi di rapina, evitati grazie alla presenza delle forze dell'ordine attivate tramite la centrale operativa.

 

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