Tutto deve essere fonte di guadagno per Cosa nostra, anche i divertimenti e persino i passatempi degli stessi boss. Lo rivela il neocollaboratore di giustizia Giovanni Lucchese. Dei verbali depositati dai pm di Palermo, oggi torna a parlare il Giornale di Sicilia in un articolo di Sandra Figliuolo, dopo la notizia data ieri in esclusiva.
Su tutto - rivela Giovanni Lucchese - occorre ricavare una tassa (anche esigua) per la mafia, che sia sulle apprezzatissime ed affollatissime feste rionali, con cantanti neomelodici, cibo da strada e fiumi di birra, o da quelle che il nipote del superkiller «Lucchiseddu» chiama «bingate», cioè giocate che gli affiliati farebbero durante le loro feste private.
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