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Da Cina e Russia a Palermo, studenti stranieri in formazione all'Ismett di Palermo

Dalla Cina al Portogallo, dalla Spagna alla Russia, passando per la Tunisia: aspiranti medici provenienti da sei Paesi stranieri approderanno all'Ismett di Palermo per uno stage formativo. Nove gli studenti coinvolti, che saranno impegnati nell'istituto di ricerca e centro trapianti per tutto il mese di agosto.

L’accordo permetterà agli studenti di partecipare alle attività di ricerca scientifica nel campo dei trapianti e delle terapie connesse alle insufficienze terminali d’organo. Il periodo di formazione coinvolgerà l’area della chirurgia addominale, chirurgia toracica, radiologia, neurologia, anestesia e pneumologia. Nel corso di tutto il periodo di stage, i futuri medici saranno affiancati ad un tutor.

Un progetto reso possibile grazie ad una convenzione fra il SISM, Segretariato italiano studenti in medicina, ed il Centro trapianti palermitano. I 9 studenti che inizieranno il loro stage presso l’Istituto Mediterraneo fanno parte del progetto di scambi internazionali in campo medico coordinato da Sism e Ifmsa (International Federation of Medical Student’s Association), una Ong che federa le varie associazioni nazionali di studenti in Medicina di tutto il mondo.

Attraverso questo progetto, gli aspiranti medici possono svolgere periodi di tirocinio e stage presso ospedali di tutto il mondo. Palermo diventa protagonista: è la città che quest’anno accoglierà il maggior numero di studenti stranieri.

In totale sono 120 gli studenti giunti nel capoluogo siciliano e che svolgeranno periodi di formazione presso gli ospedali palermitani.

"Questa iniziativa – spiega Angelo Luca, Direttore di Ismett – ancora più interessante perché rivolta ai più giovani, è una conferma che l'istituto grazie alla presenza del centro medico dell’Università di Pittsburgh (UMPC) che ne ha la responsabilità gestionale è diventato un centro di riferimento internazionale non solo per le cure di alta specializzazione (circa il 3% dei pazienti vengono da altri paesi, il 6% da fuori regione) ma anche per l’Alta formazione".

A. S. 

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