Sei famiglie palermitane, con bambini al seguito, hanno occupato in queste ore le case di via Felice Emma confiscate alla mafia e che il Comune aveva destinato ai rom rimasti senza un tetto dopo gli interventi al campo nomadi della Favorita.
I residenti della zona, che si trova dalle parti di via Altofonte, continuano a presidiare la strada, perché non vogliono che i nomadi vadano ad abitare nella loro zona.
I cittadini di via Felice Emma sostengono che la loro strada è privata e da anni l’amministrazione comunale si disinteressa di quella zona: “Non c’è illuminazione stradale, non viene nessuno a pulire la via, nessuno che abbia mai fatto la manutenzione di strade e marciapiedi – spiega una cittadina –. Invece da ieri vediamo gli operai di Amap, Amg, Rap e Reset al lavoro per rendere agibile la zona dove dovrebbero arrivare i rom. Nessun rappresentante delle istituzioni cittadine ci ha avvertito che queste famiglie dovevano venire ad abitare in via Felice Emma. Questa mattina noi stiamo appoggiando le famiglie di palermitani senza casa che hanno occupato gli immobili destinati ad altri. Noi non siamo razzisti, ma è un abuso non pensare prima ai tanti palermitani senzatetto”.
Anche il gruppo politico Diventerà bellissima di Palermo sta sostenendo i residenti di via Felice Emma. Il rappresentante, Eduardo De Filippis, spiega: “Non capiamo come il Comune di Palermo abbia risolto in 15 giorni l’emergenza abitativa delle famiglie rom e non abbia pensato prima alle tantissime famiglie di palermitani che dormono in auto o nelle roulotte. II Comune di Palermo sta usando 930 mila euro dei fondi europei Pon Metro per rendere agibili le case confiscate alla mafia, non risolvendo però il problema alla base. Io farò un’interpellanza al Comune per capire con quali criteri vengono assegnati questi beni confiscati alla mafia”.
Secondo alcune fonti l’assessore alla Cittadinanza sociale, Giuseppe Mattina, dovrebbe incontrare i cittadini di via Felice Emma nel pomeriggio di oggi. Ma da Palazzo delle Aquile non arriva nessuna conferma.
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