Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Chiusura del campo nomadi a Palermo, è polemica sull'ipotesi di dare le case confiscate ai rom

Il campo nomadi alla Favorita

Scontro a colpi di dichiarazioni e repliche sulla vicenda della dismissione del campo nomadi di Palermo, decisa con un'ordinanza del sindaco di Palermo e che prevede l'abbattimento delle baracche e la riqualificazione dell'area. L'ordinanza arriva dopo il sequestro dell'area da parte della magistratura per inquinamento e rischio per la sicurezza di chi vi abita. Previsto un percorso per l'accoglienza dei rom per i quali potrebbero essere usati anche immobili confiscati alla mafia. Ma all'amministrazione comunale arrivano attacchi da Diventerà Bellissima e M5s che puntano il dito sul fatto che contemporaneamente tanti palermitani attendono da anni un alloggio.

Ad attaccare l'amministrazione comunale è Diventerà Bellissima, il movimento del presidente della Regione, Nello Musumeci, con una nota di Eduardo De Filippis, dirigente provinciale, e Domenico Bonanno, coordinatore dei giovani: “Apprendiamo con stupore - affermano - dalle dichiarazioni dell’assessore Giuseppe Mattina, la volontà del Comune di Palermo di assegnare entro Natale degli alloggi ai Rom sgomberati dal campo nomadi abusivo della favorita e sostegni economici per gli affitti. Da anni il comune tollera l’assoluta illegalità del campo nomadi e soltanto adesso che interviene l’autorità giudiziaria pare voglia provvedere a ripristinare condizioni di legalità e salubrità, promettendo l’assegnazione di tutte le case in tempi record. Tutto questo fa rabbia se si pensa ai colpevoli ritardi nelle assegnazioni degli alloggi popolari ai cittadini palermitani, realmente bisognosi, in attesa da anni di un tetto. Un’amministrazione sommersa dalle emergenze, a partire dai conti delle partecipate, ed una città invasa dai rifiuti e dove i servizi latitano evidentemente non rappresentano delle priorità. Il Comune di Palermo è una bomba ad orologeria ma il sindaco e gli assessori, incuranti della situazione, continuano con i loro spot a danno dei palermitani. Orlando e la sua giunta, se ne sono in grado, lavorino per dare risposte ai palermitani - concludono Bonanno e De Filippis - In caso contrario abbiano il buon senso di dimettersi e andare a casa, una città non si governa con l’improvvisazione”.

Sulla stessa linea il consigliere comunale Igor Gelarda che annuncia un'interrogazione consiliare: "Alla fine il sindaco è stato costretto dalla magistratura a fare quello che lui non è stato in grado di fare come amministratore della città. Sgombrare il campo nomadi per dare dignità ai Rom ma per dare anche tranquillità a tutti i cittadini che vivono in quella zona. Adesso si parla di un progetto Pon e di un affidamento, anche in deroga, di beni confiscati alla mafia per risistemare le famiglie rom che usciranno dal campo. Tutto questo sarebbe positivo se non fosse che ci sono anche migliaia di cittadini palermitani, che speriamo abbiano gli stessi diritti dei rom".

Critiche arrivano anche dal M5s che in una nota congiunta a firma dei deputati nazionali Valentina D’Orso, Adriano Varrica, Aldo Penna, Steni Di Piazza, Roberta Alaimo e Giorgio Trizzino, dei consiglieri comunali Viviana Lo Monaco, Antonino Randazzo, Concetta Amella, Giulia Argiroffi, Ugo Forello, e del consigliere di circoscrizione, Daniela Tumbarello afferma: “Ci preme evidenziare che l’ordinanza con cui il sindaco Orlando ordina di accelerare la dismissione del campo nomadi della Favorita ed intraprendere percorsi di fuoriuscita e sistemazione in strutture alternative ed accompagnamento all’autonomia abitativa dei rom che ivi risiedono è un provvedimento necessitato, conseguente al sequestro del campo disposto dall’Autorità Giudiziaria. Nessun plauso, dunque, per l’operato del sindaco; anzi. Tale provvedimento dimostra, per l’ennesima volta, che a Palermo si interviene solo quando si è con l’acqua alla gola e si preferisce dare corso a procedure emergenziali che giustificano l’attribuzione di poteri straordinari e di procedure in deroga, piuttosto che avere una visione lungimirante e una gestione ordinaria dei problemi. Dagli anni Novanta l’Amministrazione sa che deve approntare una soluzione alternativa ma si è sempre girata dall’altra parte. Oggi vuol far dimenticare questa inerzia quasi trentennale con 2 pagine di ordinanza; ma i cittadini palermitani non lo dimenticano. Non lo dimenticano i Rom che hanno vissuto sinora in condizioni non dignitose, non lo dimenticano i residenti vicini al campo che hanno spesso lamentato problemi igienico-sanitari e di sicurezza, non lo dimenticano tutti coloro che sono da anni inseriti nella graduatoria dell’emergenza abitativa, poiché privi di alloggio o dimoranti in alloggi impropri o sovraffollati, e sono pazientemente in attesa dell’assegnazione di una casa e che adesso di certo si aspettano legittimamente la stessa improvvisa solerzia e determinazione da parte del Comune nel reperire loro una sistemazione decorosa. Come M5S abbiamo depositato la scorsa settimana un’interrogazione al Sindaco in merito al sequestro del campo Rom e per ottenere chiarimenti rispetto al progetto inserito dal Comune di Palermo nel PON Metro per inclusione sociale relativo alla comunità Rom ed auspichiamo di ottenere in tempi brevi risposte alle nostre puntuali richieste”.

A queste parole hanno replicato il sindaco, Leoluca Orlando, l'assessore Giuseppe Mattina: "Leggiamo senza stupore - scrivono - le reazioni scomposte di alcuni esponenti della vecchia e nuova destra alla ordinanza con la quale, in modo concordato con i cittadini palermitani di etnia Rom che abitano nel campo nomadi della Favorita, abbiamo dato una accelerazione al processo di dismissione dello stesso campo. Innanzitutto non c'è stato e non ci sarà alcuna "sgombero" proprio perché tutto avviene in modo concordato e all'interno di un percorso condiviso e certamente senza il ricorso ad alcuna forzatura. E poi ovviamente nessun 'canale preferenziale a danno dei palermitani' e questo per tre motivi. Il primo è che i cittadini Rom sono palermitani; il secondo è che tutto avviene grazie a risorse economiche appositamente richieste e appositamente fornite dall'Unione Europea in base ad una programmazione fatta già negli anni scorsi nell'ambito delle politiche sociali e di inclusione del Comune; il terzo è che quanto avviene ed avverrà con i palermitani Rom non ferma né tantomeno pone alcun freno alle iniziative e alle politiche relative all'emergenza abitativa che coinvolgono gli altri palermitani. Ne è prova l'avvenuta consegna, solo la settimana scorsa, di 2 immobili a famiglie di palermitani non Rom in emergenza ed il fatto che queste assegnazioni continueranno nei prossimi giorni senza subire alcun rallentamento a seguito della ordinanza di oggi.
Purtroppo da una parte della Destra, di fronte alla inoppugnabile verità dei fatti ed alla lampante dimostrazione che si possono fare scelte amministrative sul tema in modo civile, viene solo un inaccettabile incitamento all'odio razziale".

Se dalla destra e dal M5s arrivano critiche, la sinistra si schiera in difesa del provvedimento del Comune: "L’iniziativa del Comune di Palermo per la dismissione del Campo Rom è doppiamente meritoria - dice Claudio Fava, deputato regionale del Movimento CentoPassi - Lo è perché affronta una questione di civiltà senza isterismi e perché dimostra che in Italia ci sono risorse e strumenti per garantire rispetto dei diritti e inclusione. La differenza con le azioni anche violente attuate in altre città italiane che servono solo a realizzare inutili ed inumani spot sulla pelle dei cittadini Rom e nomadi in generale! Auspichiamo che la Regione Siciliana offra ogni supporto possibile e che il metodo scelto dal Comune di Palermo possa divenire modello nella nostra isola".

Apprezzamento anche dai consiglieri di Sinistra Comune Giusto Catania, Barbara Evola, Katia Orlando e Marcello Susinno: "L'ordinanza sindacale di oggi chiude un'epoca cominciata agli inizi degli anni '90 con la nascita del campo rom di Palermo - affermano - Di fatto oggi è partito il percorso di fuoriuscita delle persone rom e ha preso il via l'iter che in concreto chiude il campo. Apprezziamo lo spirito dell'ordinanza che tiene in grande considerazione i diritti delle persone attraverso la prevista fase di accompaganamento e di autonomia e che inserirà uomini e donne ormai palermitani da tanto tempo in un quadro di protezione e rispetto dei diritti della persona. Esprimiamo soddisfazione e apprezzamento per questa ordinanza; siamo sicuri che i tempi di fuoriuscita e dismissione del campo saranno rispettati grazie al lavoro dell'Amministrazione comunale e delle sue partecipate. Vogliamo infine ringraziare le tante persone che in questi anni hanno lavorato ai processi di inclusione sociale ed educativa dei cittadini rom di Palermo".

"Pieno appoggio" arriva anche  dalla segreteria regionale e quella provinciale di Palermo di Sinistra Italiana: "Coraggio, rispetto dei diritti di tutte le persone, a partire dai bambini, creano soluzioni vere ed efficaci per una città sicura e solidale - si legge in una nota - Mentre altre grandi città, con ben altre grandi risorse, scelgono la strada della violenza e della brutalità, che non affronta i problemi ma semplicemente cerca di nasconderli con provvedimenti inefficaci e pericolosi, che aumentano tensioni sociali e alimentano la paura, questa città ancora una volta - prosegue la nota - dimostra che si possono e si devono risolvere i problemi senza scorciatoie: legalità e sicurezza sono due concetti che non possono mai essere separati dai diritti e dalla visione del futuro di una comunità civile che fa della diversità una ricchezza. Se si tolgono i diritti a qualcuno, non aumentano per tutti ma diminuiscono. Siamo certi che questa sia l’unica strada percorribile per affrontare il tema complessivo del diritto all’abitare, di coloro che sono senza dimora, o che vivono nella povertà. Il segnale di oggi ci conforta in questo senso. Il metodo Palermo, che punta come dice l’Europa, a smantellare i ghetti in favore di soluzioni abitative dignitose per ogni abitante della città, è il metodo della sicurezza nei diritti. Che altri lo prendano a modello, perchè è così che conquisteremo per tutti una migliore qualità della vita è una società più giusta".

E anche Rifondazione Comunista si schiera con l'amministrazione Orlando: "Con la firma dell’ordinanza sindacale relativa alla dismissione del 'campo nomadi' la nostra città si conferma un’anomalia politica rispetto al resto d’Italia - dichiara Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione Comunista Palermo - E' infatti sotto gli occhi di tutti ciò che accade a livello nazionale dove il governo reazionario-populista, di Salvini e Di Maio, chiude i porti individuando nei disperati che fuggono da guerra e miseria i nuovi nemici del Paese, così come è notizia di questi giorni che a Roma l’amministrazione comunale grillina, a guida Raggi, con una vergognosa azione di sgombero butta decine di famiglie in mezzo ad una strada. A Palermo invece l'amministrazione comunale concorda con le famiglie un percorso di fuoriuscita dal campo nel rispetto in primo luogo dei diritti delle persone. L'esito positivo di questa decennale vicenda - conclude Fumetta - si deve anche alle insegnanti della scuola De Gasperi e ai volontari delle associazioni che in tutto questo tempo hanno lavorato ostinatamente all’integrazione nel tessuto della città degli abitanti del campo".

Sostegno arriva anche dal Pd: «L'ordinanza del sindaco Orlando sullo sgombero del campo nomadi della Favorita, a Palermo, rappresenta l’ultimo atto di una brutta pagina della storia di questa città». Dice Dario Chinnici, capogruppo del Partito Democratico al consiglio comunale di Palermo. «Il trasferimento, graduale e concordato, di famiglie che per anni hanno vissuto in condizioni precarie non solo restituisce dignità a queste persone, che saranno accompagnate in un percorso di inserimento sociale - aggiunge - ma dimostra come Palermo sia una città aperta all’inclusione e all’integrazione. All’amministrazione comunale, però, adesso spetta anche il compito di riqualificare l’area, restituendola alla fruizione della città».

E sull'argomento interviene anche Paolo Caracausi, consigliere comunale Idv di Palermo: "Dopo trent'anni, viene finalmente sgomberato l’indecente campo Rom di Palermo: auspichiamo che l'area venga restituita al più presto alla città e che in futuro non nasca niente di simile. Il Comune intervenga anche su tutti gli insediamenti abusivi esistenti, a partire dalla costa sud".

 

Caricamento commenti

Commenta la notizia