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"Discarica di Bellolampo si sta esaurendo": M5s lancia l'allarme rifiuti a Palermo

"La discarica di Bellolampo si sta esaurendo. Anche l’ultima vasca si sta rapidamente saturando". è l'allarme lanciato dal Movimento 5 stelle in Sicilia.

A sottolineare la "situazione grave" sono i parlamentari di M5S Adriano Varrica e Caterina Licatini (componenti della commissione ambiente della Camera), il deputato Ars, Giampiero Trizzino, e i consiglieri comunali Cinquestelle di Palermo, Antonino Randazzo e Concetta Amella.

"Si procede con lentezza nella prassi necessaria al rilascio dei pareri, nulla osta e autorizzazioni necessari ad allungare la vita della VI vasca in attesa della realizzazione della nuova: a breve i cittadini rischiano concretamente una nuova interruzione del servizio di smaltimento dei rifiuti urbani, con conseguente rischio di insorgenza di gravi problematiche igienico sanitarie, nonché di possibili danni ambientali ed economici nel Comune di Palermo.

Con una nota trasmessa con carattere d’urgenza al dipartimento regionale Acque e Rifiuti, all’assessorato Territorio e ambiente della Regione Siciliana e al presidente della Regione Siciliana, i portavoce hanno sollecitato "affinché si provveda con la massima urgenza al rilascio dei previsti pareri, nulla osta e autorizzazioni richiesti nonché di adottare ogni altra utile iniziativa al fine di definire i procedimenti amministrativi già avviati su iniziativa di RAP  “per ampliamento della capacità ricettiva della sesta vasca della discarica di Bellolampo di circa 200.000 mc e alla modifica non sostanziale per l’implementazione complessiva di m.c. 24.000".

A preoccupare il M5s è anche il procedimento per la nuova vasca, la settima, in forte ritardo rispetto al cronoprogramma stabilito e necessario per evitare una nuova emergenza. "Il rischio di un esaurimento dei volumi disponibili nella discarica di Bellolampo porterebbe come risultato ad una esportazione e smaltimento dei rifiuti al di fuori del territorio regionale, con conseguente inutile, quanto ingente, aggravio di costi per le casse dell’ente e, quindi, per la collettività".

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