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L'ambasciatore Usa Eisenberg per la prima volta a Palermo: "Proficua collaborazione"

Una giornata di festa a Palermo per celebrare il giorno dell’indipendenza degli Stati Uniti D’America. Ricorre il 242° anniversario e il sindaco Leoluca Orlando ha accolto a villa Niscemi il Console Generale USA per il Sud Italia, Mary Ellen Countryman insieme l’Ambasciatore degli Stati Uniti, Lewis Eisenberg, per la prima volta in visita a Palermo.

Presenti diverse cariche istituzionali e politiche. Dopo avere accolto gli ospiti si è tenuto un discorso sulla terrazza della villa preceduto dagli inni italiano e americano. "Un riconoscimento importante e meritato quello che ha ricevuto Palermo come Capitale della cultura - ha detto Ellen Countryman durante il suo discorso - ha offerto ulteriori opportunità di scambio culturale tra Stati Uniti d’America e la Sicilia e Palermo. Ho letto con orgoglio i dati sul turismo, molti americani amano la Sicilia e infatti siamo il primo paese per numero di turisti e ne siamo orgogliosi e fieri. Grazie al Sindaco Orlando per questa opportunità".

"Grazie per la vostra presenza - ha detto il sindaco Orlando prendendo la parola - voglio fare alcune considerazioni è molto importante: in questa villa c'è una bandiera americana nella stanza del sindaco che fu acquistata da un altro sindaco e sta accanto alla sciarpa del Dalai lama e lo stemma della Cina. Questo per dire che noi accogliamo tutti. A Palermo abbiamo istituito il giorno dell’interdipendenza perchè è importante l’indipendenza ma noi oggi siamo tutti interdipendenti l’uno dall’altro. Uno dei miei motti è to be different to be egual, essere differenti ed essere uguali. Non potrei chiudere senza ricordare l’agenzia consolare a Palermo e ringraziare per la loro presenza qui".

"Grazie a tutti grazie per essere qui - ha detto l'ambasciatore Eisenberg - e al sindaco Orlando per le sue straordinarie doti da oratore, sono qui per la prima volta a Palermo per celebrare la festa dell indipendenza e sono rimasto impressionato nello scoprire la proficua collaborazione tra Palermo e gli Stati Uniti lunga più di settant'anni. Il nostro inno rappresenta anche il Canada a discapito di quanto avete sentito noi siamo qui per ricordare la libertà degli Stati Uniti dell’Italia e Canada e di tutte le democrazie del mondo. Sono felice e grato al presidente Trump per avermi dato l'opportunità di essere qui in Italia. Ho ritrovato un membro della mia famiglia qui in Italia - dice palesemente emozionato - nel cimitero americano di Nettuno, un mio zio morto nel 1945 che non sapevamo che fine avesse fatto, adesso festeggiamo per l'indipendenza degli Usa dell Italia e del Canada".

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