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Palermo, ricorso respinto ma pronto l'appello: 2 turni a porte chiuse per il Frosinone. Protesta dei tifosi rosanero

Una sequenza tratta da un video di Sky Sport mostra i giocatori in panchina del Frosinone mentre tirano un pallone in campo durante la partita col Palermo

La decisione del giudice sportivo sul ricorso avanzato dal Palermo calcio è arrivata. Ma il reclamo è stato rigettato, come si legge nel comunicato della Lega.

La finale playoff che ha sancito l'addio alla serie A per i rosanero è ormai archiviata. Al Frosinone toccherà una sanzione di 25mila euro e l’obbligo di disputare due gare con lo stadio “Benito Stirpe” privo di spettatori per i palloni gettati in campo e per l'invasione a fine gara.

Il Palermo aveva chiesto di "sanzionare il Frosinone con la perdita della gara disputata in data 16 giugno 2018 con il punteggio di 0-3 in favore della U.S. Città di Palermo; non omologare, comunque, il risultato della partita del 16 giugno 2018; in linea subordinata, previa squalifica del campo di giuoco del Frosinone Calcio S.r.l., non omologare e/o annullare il risultato della gara del 16 giugno 2018 ed ordinare la ripetizione della stessa".

I tifosi rosanero, questo pomeriggio, sono scesi in piazza a protestare. Secondo loro si è trattato di un'ingiustizia: "Dall'atteggiamento dei giocatori ciociari sin dal primo minuto, al rigore concesso ai rosanero e poi revocato dopo le pressioni dei padroni di casa nei confronti dell'arbitro La Penna". E c'è tanta delusione e rabbia per il ricorso respinto.

Ma la società rosanero non si arrende e in una nota scrive: «Con riferimento alla decisione del giudice sportivo relativa a Frosinone-Palermo, la società rosanero ha depositato preannuncio di reclamo alla Corte Sportiva di Appello. I motivi dell’impugnazione verranno formalizzati domani. La società inoltre si riserva di potere esercitare ogni azione a tutela dei propri diritti in tutte le opportune sedi, eventualmente anche penali».

E intanto torna ad alzare la voce il patron del Palermo Maurizio Zamparini: "E' stata una partita organizzata come intimidazione. I nostri giocatori sono stati aggrediti prima, durante e dopo il match".

Sono parole dure quelle di Zamparini, dette a Rmc Sport, durante la trasmissione 'Maracanà'.

"E' stato uno spettacolo indecoroso - ammette Zamparini -. Una partita diretta da un incapace e che oggi abbiamo scoperto essere un amico di famiglia. I miei avvocati sono al lavoro. Un fatto come questo mi provoca un danno di 50 milioni e qualcuno dovrà pagarlo. E' assurdo avere un arbitro del genere che già aveva diretto un Frosinone-Palermo, annullandoci un gol senza motivo. Noi non possiamo dare un'immagine del genere. Gli italiani non sono quelli visti in campo sabato".

"Quanto visto è qualcosa di aberrante e profondamente illegale - conclude -. Spero che la giustizia sportiva ci metta le mani su questa vicenda. Mi aspetto giustizia, perché in questo Paese ci sono anche uomini giusti".

"Il Frosinone Calcio S.r.l. ed il suo Presidente, Dott. Maurizio Stirpe, poichè a ciò costretti dalle ulteriori dichiarazioni e notizie stampa oggi pubblicate, rendono noto di avere presentato alla Federazione Italiana Giuoco Calcio nuova istanza di deroga alla clausola compromissoria/vincolo di giustizia ai sensi dell’art. 30 Statuto Federale e dell’art. 15 del Codice di Giustizia Sportiva". E’ quanto si legge in una nota del Frosinone. "Le propagazioni del Patron dell’U.S. Città di Palermo S.p.a., Sig. Maurizio Zamparini, infatti, in uno con gli inaccettabili accostamenti ed esempi operati dallo stesso nel corso delle interviste, costituiscono una gravissima lesione della dignità, del buon nome e dell’immagine della società e del Dott. Stirpe rispetto alle quali è ferma intenzione degli scriventi perseguire il Patron del Palermo in ogni sede, tali sono la gravità e la gratuità degli accadimenti".

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