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Palermo calcio, il futuro in una voragine

Roberto Stellone

Così fa male. E così si apre una voragine sul futuro. Maledetti playoff, maledetto questo campionato di Serie B che finisce nella maniera peggiore. È bastato un gol (quello di Maiello, l’altro di Ciano non fa testo) per ingoiare il fiele e per restare all’inferno. Colpa di quello sciagurato finale di campionato senza una vittoria in casa, di quel punto in più che ha regalato la Serie A al Frosinone e l’amarissimo al Palermo. Ci poteva stare, purtroppo che andasse così. I play-off sono peggio di una lotteria, decidono troppi fattori.

Anche un arbitro che prima concede una punizione, poi la trasforma in rigore (ed era così) e poi con l’ultimo tocco di bacchetta magica riporta la palla dove inizialmente l’aveva messa. La Penna di Roma entrerà nella storia del calcio italiano, una roba così non si era mai vista. Entreranno nella storia anche quelli del Frosinone. Bravi, si sono presi la promozione ma in campo si sono viste scene che nemmeno in Prima Categoria succedono. Prima l’intimidazione sistematica e la ricerca del corpo in ogni contrasto.

E qui torna in ballo l’arbitro, che ha gestito gialli non si sa con quale criterio. Infine i palloni gettati in campo nel recupero dalla panchina. Quelle scene faranno il giro del mondo. Complimenti. La verità, comunque, è che il Palermo a questi play-off non ci doveva arrivare, la promozione avrebbe dovuto prendersela direttamente. Come hanno fatto l’Empoli e il Parma. Non c’è riuscito per colpe sue.

Non dimentichiamo che il Palermo era stato campione d’inverno. E da quando ci sono i play-off, chi aveva finito in testa a dicembre quasi sempre era andato in A. Il Palermo no. Ed è chiaro che adesso si apriranno i processi, si cercheranno i colpevoli. Ci sarà tempo anche per questo, anche se il primo pensiero va a chi comanda. E non è il presidente Giammarva. Zamparini come al solito ci ha messo il carico. A gennaio non ha fatto niente per rinforzare la squadra (anzi l’ha indebolita), s’è disfatto di un ds (Lupo), ha preso un altro tanto per metterlo lì (Valoti) e naturalmente ha cambiato allenatore perché Tedino era finito nel suo tritacarne.

I risultati adesso sono sotto gli occhi di tutti. Il Palermo è rimasto in B. E adesso il futuro è un punto interrogativo. Il ritorno in A avrebbe garantito il tesoro dei diritti tv, restando in B bisognerà «forzare» la cassaforte di famiglia. Ammesso che ci sia ancora e che il patron abbia voglia di riaprirla. Oppure vendere quel che si può vendere per fare quadrare i bilanci. Il paracadute non ci sarà, in qualche maniera bisognerà trovare i denari. Il rischio di sacrificare La Gumina per fare cassa è altissimo. Così come Coronado, Nestorovski. Poi bisognerà ripartire. Come e con chi è appunto tutto da capire. Stellone ha un’opzione per il prossimo anno, ma è difficile che resti. Insomma è facile che ci sia una rivoluzione ed è possibile che ci sia un ulteriore ridimensionamento. E se sarà così per Palermo si annunciano tempi ancora più duri. Non bastava l’amarissimo di questi play-off.

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