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Il triste ritorno del Palermo al Barbera, Stellone: "C'è tanta amarezza, futuro? Sarei felice di restare"

Il ritorno a Palermo è uno dei più tristi. Il pullman del Palermo varca il cancello del Barbera per un "liberitutti" amaro.  I giocatori, i tifosi, pregustavano un ritorno tra i cori, gli striscioni. Invece la sfilata del pullman rosanero è silenziosa, affranta.

"L'umore è sotto i tacchi, non mi era mai capitato di assistere a una partita del genere in 35 anni", commenta il direttore sportivo del Palermo Aladino Valoti. "Ci sono stati degli episodi che non ha più neanche senso commentare - continua - Evidentemente sapevano che se provavano a giocarla l’avrebbero persa. Dispiace perchè noi avremmo meritato qualcosa di più nell’arco delle due partite, i ragazzi stavano bene e meritavamo noi di andare in A. Chiaro che noi abbiamo lasciato per strada qualcosa, potevamo andare su per via diretta, ma a questi play-off siamo arrivati bene"

"Il sentimento che prevale è il dispiacere - dice il presidente Giovanni Giammarva -, ma non per la sconfitta ma per avere visto una partita in cui non sono state rispettate determinate regole per svolgere una partita serena". E torna a parlare del ricorso: "Abbiamo fatto già fatto un reclamo richiamando l’articolo 29 del Codice di Giustiia Sportiva e facendo appello all’articolo 17 per tutto quello che è successo, come i palloni tirati in campo e altro. Non facciamo nessuna previsione, devono decidere gli organi di giustizia sportiva. Ho fatto anche un ragionamento, sono stati atteggiamenti strani e questo è un mio pensiero personale, non appropriato per una squadra che dovrebbe essere di serie A".

Giammarva nell’intervista del dopo partita a Sky si era detto particolarmente infastidito per le parole del tecnico del Frosinone Moreno Longo e che avrebbe riflettuto sul da farsi. "Ho riflettuto, poi vedremo, perchè è stato un altro dispiacere sentire dire certe cose a una persona che non è del settore e che si è permessa di dare giudizi in una maniera scomposta".

Il tecnico Roberto Stellone probabilmente non resterà a Palermo, anche se preferisce non sbilanciarsi sul suo futuro: "Ho un contratto che mi lega per un altro anno al Palermo, ma io in questo momento non ci sto pensando, se il presidente decide di ripartire sarei ben felice di provare a riportare questa società e questa piazza dove merita, vediamo".

Di certo avrebbe preferito un epilogo diverso, avrebbe voluto allenare questa squadra in Serie A. "E' stata una non partita, il Frosinone ha fatto la partita basando tutto sulla rissa, sulla guerriglia e non c'è stato un arbitro all’altezza della gara, come nel caso del rigore. A fine partita ho parlato con lui e mi ha detto che ha indicato male - prosegue Stellone - è una bugia perchè indichi male la prima volta, la seconda volta vuol dire che ci hai pensato e la terza vuol dire che ti hanno fatto ripensare. E’ stato circondarto da 5-6 giocatori del Frosinone, qualcuno dei quali ammoniti e sarebbe cambiata la partita".

E ancora: "Il succo è che dopo tutta quella storia è stato capace di espellere Dawidowicz dalla panchina dopo una testata a Nestorovski e l’episodio del rigore. E' la prima volta che succede una cosa del genere. C'è tanta amarezza. Non posso rimproverare niente ai ragazzi per quello che hanno dato durante la mia gestione, sono il primo ad essere deluso".

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