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Maltrattamenti e violenze per 12 anni a una ragazza, arrestati e scarcerati i genitori a Bagheria

Dodici anni di maltrattamenti e violenze sessuali da parte dei genitori di una ragazza di 21 anni a Bagheria. La polizia ha arrestato due coniugi per maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori. In particolare il marito dovrà rispondere, anche di violenza sessuale aggravata.

La ragazza ha trovato il coraggio di denunciare solo quando ha compiuto 18 anni recandosi negli uffici della questura a Palermo nel 2016. La giovane ha raccontato agli agenti di aver subito costanti attenzioni sessuali da parte del padre da quando aveva 7 anni. Il padre l’avrebbe costretta, quasi ogni giorno, a denudarsi e ad avere rapporti. Alle violenze sessuali sarebbero seguite le percosse, i maltrattamenti e le minacce.

Le indagini sono state svolte dai poliziotti del commissariato di Bagheria, su delega del sostituto procuratore della repubblica della procura di Termini lmerese, che hanno preso il via a seguito dopo la denuncia della ragazza.

Dopo i primi riscontri ottenuti grazie alle indagini ed all'acquisizione di certificazioni sanitarie, la vittima è stata allontanata dall'abitazione familiare e collocata in idonea struttura protetta ed intraprendere un percorso psicoterapeutico.

Durante il soggiorno in comunità della giovane vittima, la madre ha tentato, in tutti i modi, di riprendere i contatti. La ragazza si è spaventata e ha cambiato le sue abitudini di vita e di lavoro.

Gli indagati, a seguito di interrogatorio di garanzia in carcere, sono stati scarcerati e rimessi in libertà, senza applicazione di altra misura cautelare. I coniugi, infatti, nel corso dell'interrogatorio hanno risposto a tutte le domande del gip. Gli indagati sono assistiti dall'avvocato Giuseppe Mancuso Marcello: "I miei assistiti sin dalle prime ore del loro arresto mi hanno manifestato la volontà di voler rispondere a tutte le domande del giudice, rifiutandosi di avvalersi della facoltà di non rispondere, negando qualsiasi addebito mosso nei loro confronti. Infatti il gip nell'ordinanza di scarcerazione ha evidenziato come il quadro indiziario ravvisato in sede di applicazione della misura cautelare non apparisse idoneo a raggiungere la gravità richiesta per l'applicazione della custodia in carcere. Siamo fiduciosi di dimostrare l'assoluta estraneità degli stessi indagati in sede processuale, riscattando definitivamente l'immagine degli indagati stessi agli occhi di tutta la comunità".

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